domenica 30 gennaio 2022

Inghiottitoio di Camposecco

Nelle zone d’ombra perenne, nei colori del freddo, tra le vibrazioni dei toni azzurri della neve, lì era la bellezza. L’ingresso coronatodi rocce svelava sculture di ghiaccio, forme fluide di acque modellate dal respiro della grotta, solide e durissime come la pietra,ma allo stesso tempo fragili e delicate come il vetro, forgiate di trasparenze, le trovavo bellissime nella loro semplicità complessa.Poco oltre ulteriori stalattiti di ghiaccio arricchivano temporaneamente le poche concrezioni di quel passaggio. Una progressionelenta, istruttiva e piacevole, l’accostamento al buio ritrovato, la quiete. Uscivamo poco prima del tramonto, quando le luci cominciavanoa stendersi nel riverbero dei colori, tra riflessi di toni madreperla sul candore innevato dell’altopiano.

sabato 29 gennaio 2022

La Chiesa allagata di San Vittorino a Cittaducale

La Chiesa allagata di San Vittorino dava accesso ad un varco onirico spazio-temporale, dove ogni aspetto si rimescolava e vestiva di suggestione. Erano trascorsi dieci anni dalla mia precedente visita ene percepivo un’ulteriore sprofondamento. La facciata barocca aggettante, il pavimento sommerso dall’acqua, la volta aperta al cielo animata dal volo degli uccelli, erano aspetti visivi checoinvolgevano i sensi nella percezione di un mondo surreale. All’esterno della Chiesa trovavo questa volta un cartello informativo di cui ne cito il contenuto: “La Chiesa di San Vittorino si trovaal km 88,100 della Via Salaria, nella piccola frazione San Vittorino del comune di Cittaducale, a breve distanza dalle Terme di Cotilia. È posta all’interno della Piana di San Vittorino, un territoriodove si trovano molte sorgenti mineralizzate e sono frequenti i fenomeni carsici come i sinkhole (sprofondamenti improvvisi del terreno). Già in epoca preromana i Pelasgi e i Sabini ritenevanosacro questo territorio e vi compivano sacrifici. La zona mantenne la sua sacralità anche presso i romani e in tale epoca acquisì ulteriore importanza grazie allo sfruttamento delle sorgentinell'impianto termale di Cotilia. AI posto dell'attuale chiesa, si trovava un tempio dedicato alle ninfe dell’acqua, sorto nei pressi di una sorgente considerata sacra. L'edificazione dellachiesa sui resti dell'antico tempio pagano si deve al fatto che, proprio in quel luogo, nel 96 d.C. subì il martirio San Vittorino di Amiterno. Inizialmente fu realizzata una cripta che ne ospitò i resti esolo tra il Trecento ed il Quattrocento fu edificata la chiesa vera e propria, che deve il suo aspetto attuale ai lavori di ampliamento voluti dal vescovo di Cittaducale, Pietro PaoloQuintavalle, iniziati nel 1608 e terminati nel 1613. Tuttavia, nell'Ottocento, i forti fenomeni carsici e gli eventi sismici a cui il territorio è soggetto causarono lo sprofondamento dellachiesa ed il suo progressivo allagamento, che di recente si è ulteriormente accelerato a causa delle acque che scaturiscono dalla sorgente che sgorga al suo interno. Il tetto è ormai crollato,ma interessante è la facciata barocca. L'interno, a tre navate, ospitava diverse opere d'arte. Tra queste sopravvivono un bassorilievo dell’Annunciazione attribuito a Giovanni Pisanouna fonte battesimale, entrambi risalenti al XIV secolo e conservati nella Cattedrale di Santa Maria del Popolo di Cittaducale e un affresco conservato al Museo Diocesano di Rieti. Per ilcarattere suggestivo e surreale del luogo, nel 1983, la Chiesa fu scelta dal regista russo Andrej Tarkovskij come set cinematografico per girare una scena del film d'essai Nostalghia.”
Ulteriori informazioni sul territorio sono reperibili in questo sito: www.cittaducaleturismo.it . Le coordinate della chiesa sono: 42°22'35.14"N 12°59'19.30"E

Vicus Aquae Cutiliae, le magnifiche Terme di Tito e di Vespasiano tra Caporio e Paterno

L’antica Cotilia fu un luogo sacro molto importante, fondata dai discendenti del Dio Saturno, il popolo dei Pelasgi, venneconquistata prima dai Sabini e poi dai Romani, che lasciarono magnifiche testimonianze storiche ancora visibili tra Caporioe Paterno. Il Lago di Paterno, Lacus Cutiliae, Italiae umbilicus, era uno dei centri più importanti della Sabina arcaica, sinarrava ospitasse un’isola galleggiante, probabilmente composta di torba e calcare, su cui era situato un santuario dedicato alla DeaVacuna, protettrice delle sorgenti, culto primitivo legato alla madre terra e alla fertilità, dove la leggenda narrava di una sacerdotessatrasformata in serpente svolgere la funzione di oracolo. L’abbondanza delle sorgenti di acque acidule, solforose e ferrate, situate nei pressidi questa località, venne sfruttata da due importanti imperatori romani della famiglia dei Flavi, rispettivamente padre e figlio,Vespasiano e Tito, il primo maggiormente noto per la costruzione del Colosseo, ed il secondo per la distruzione di Gerusalemme. Natie morti in questi luoghi lasciavano ai nostri giorni i resti delle loro costruzioni abitative e termali. Il complesso archeologico dellaVilla di Tito sorgeva a ridosso del Lago di Paterno e godeva di un magnifico panorama sulla Valle del Velino, l’origine della suavera natura era incerta, probabilmente una villa con annesso centro termale di grande suggestione paesaggistica. Le magnifichemurature di quel grandioso manufatto si ergevano possenti sulle coltivazioni di ulivi, la memoria di un passato così importanteraccontava la sua bellezza. Poco distante, a meno di tre chilometri in linea d’aria vi erano le antiche Terme di Vespasiano, mi colpivala natatio, una grandiosa piscina di 60 metri per 24 scavata direttamente nel banco roccioso, le varie nicchie e gli ambienticoperti a volta, i corridoi per gli spazi retrostanti ancora celati nella terra. Ulteriori informazioni su questo sito sono reperibiliin questo link(Le prime sette immagini sono riferite alle Terme di Tito, le restanti a quelle di Vespasiano).

domenica 9 gennaio 2022

Il Convento di San Leonardo presso Casale d'Ascenso, tra Scoppito e Santi

Ad ovest di Monte Soffiavento vi erano i ruderi di Casale d’Ascenso. La località denominata semplicemente Forca in relazionealla conformazione del territorio, si apriva agli occhi come un piccolo pianoro, valico di congiunzione tra il territorio di Scoppitoe il piccolo paese di Santi. Anticamente, proprio in prossimità di questo valico, veniva segnalata la presenza dell’antico Conventodi San Leonardo, ormai inesistente anche nei resti. Alcune ipotesi lo localizzavano proprio in prossimità dei ruderi di Casale d’Ascenso,con la supposizione di un riutilizzo ad uso della pastorizia dell’antico cenobio diruto. Non vi erano fonti certe a darne testimonianza,soltanto il toponimo indicato sulla cartografia IGM in relazione alla sottostante meridionale Valle di San Leonardo, detta localmente fùssue sandoronàrdu. Da questa prossimità conoscevo un nuovo tratto di sentiero che raggiungeva Forca Porcini, l’aria fredda siaccompagnava alla neve che lentamente scendeva tra gli alberi e chiudeva le visuali.
Molte informazioni sul territorio si trovano su questo interessante sito: http://www.asciatopo.altervista.org/scoppito.html 

giovedì 6 gennaio 2022

Borgo Universo ad Aielli

A Borgo Universo si respirava l’aria del dialogo tra microcosmo e macrocosmo, miriadi di colori si addossavano sui muri comevestiti preziosi, in un gioco equilibrato tra il vecchio e il contemporaneo. Mi piacevano moltissimo le creazioni dei tantiartisti giunti da diverse parti del monto a rendere la propria opera in quel luogo, dimostrando che per fare arte non è necessario vivere inuna grande città. La Torre delle Stelle dominava sul paese e ammirava la Piana del Fucino, lì dentro un osservatorio astronomicoindagava l’universo e il sole, la stella più bella, la luce pura che attraverso i suoi spettri da sempre vibrava i colori. Seguivamocon interesse il filo conduttore delle immagini, richiami sottili sull’indagine dell’esistenza.
Le info sul luogo sono sul sito ufficiale: https://borgouniverso.com/