I Boschi Casentinesi trattenevano la storia di San Francesco, la memoria del tracciato di un Santo che in tanto pellegrinare vi ha trovato la rivelazione. La memoria delle stimmate veniva onorata dalle folle dei fedeli, giunti lì da ogni parte del mondo. La stanzapiù bella entrava nel bosco, dove gli alberi e le rocce si fondevano tra loro, assecondandosi e vibrando in questo modo della stessa energia. Tra rocce anguste e materne giaceva il letto di San Francesco, in una zona d’ombra all’interno della Terra. La via dellasantificazione si privava di ogni bene, pareva come se una spiegazione mi spingesse a pensare che per comprendere il mondo bisognasse in qualche modo identificarsi in esso, e che per capire la Terra bisognava essere terra. La Verna è il più famoso deiconventi del Casentino, e vero cuore del culto francescano. La fondazione del primo nucleo eremitico risale alla presenza sul luogo di San Francesco, al quale nel 1213 il conte Orlando Cattani donò l’area dove ora sorge il Santuario. Negli anni successivisorsero alcune piccole celle e la chiesetta di Santa Maria degli Angeli (1216-18). L’impulso decisivo allo sviluppo di un grande convento fu dato dall’episodio delle Stimmate (1224), avvenuto su questo monte, prediletto dal Santo come luogo ideale perdedicarsi alla meditazione. La chiesetta di Santa Maria degli Angeli (2), costruita in seguito all’apparizione della Vergine a San Francesco, è il primo nucleo del convento. Introdotta da un basso porticato, si presenta ad aula unica, suddivisa in due partida un tramezzo. Ristrutturata ed ampliata dopo il 1250, conserva il campani letto a velala campana del 1257, dono di San Bonaventura. All’interno, l’altare ospita un dossale di terracotta invetriata con l’Assunta che dona la cintola a San Tommaso tra iSanti Gregorio, Francesco e Bonaventura, opera di Andrea della Robbia realizzata intorno al 1485; le due pale vicine all’ingresso raffigurano la Natività con San Francesco e Sant’Antonio di Luca il giovane, e la Pietà di Giovanni della Robbia. Dalla piazza delQuadrante si accede alla Basilica Maggiore (1), dedicata alla Madonna Assunta, consacrata nel 1568. Costruita tra il XIV e XVI sec. E più volte rimaneggiata, è introdotta da un portico che si prolunga sul fianco destro fino quasi al campanile, e presental’impianto a croce latina a navata unica, con volte a crociera. All’interno si conservano le tracce più importanti di Andrea della Robbia e della sua bottega. L’opera più antica è l’Annunciazione (1475 ca.). nella cappella a sinistra del presbiterio è l’Ascensione(1490 ca.) a destra è la Natività (1479). Nel primo altare a sinistra è conservata la Madonna in trono con il Bambino tra i Santi Onofrio, Antonio abate, Maria Maddalena e Francesco, detta “Madonna del Rifugio” (1515-1520 ca.). dietro il presbiterioè il coro composto da due file di stalli in noce che nella parte centrale presentano tarsie raffiguranti l’Assunta, San Lorenzo e il Beato Giovanni, opera novecentesca di Fra Leonardo Galiberti da Legnaia. Di qualità è il bancone del 1509, intarsiato da Pietro diZanobi. Sopra l’ingresso della cappella Ginori è un interessante organo del 1586. Sempre sulla parete a destra si apre la cappella delle Reliquie, risalente al 1635, dove sono conservati alcuni oggetti usati da San Francesco. Al centro è la reliquia del sanguedel Santo. Sotto il loggiato terminato nel 1536 ma completamente ricostruito nel secondo dopoguerra, è un crocifisso che abbraccia San Francesco, copia in bronzo tratta da una tela dello spagnolo Murillo, opera di Vincenzo Rosignoli,donata alla Verna nel 1888 da Papa Leone XIII. Lo stesso artista ha eseguito nel 1903 la statua in bronzo raffigurante San Francesco con fanciullo, posta all’ingresso del Santuario. A sinistra della Basilica è la cappella del conte Checco diMontedoglio o della Pietà (3), portata a termine nel 1532, anno a cui si potrebbe riferire la tavola invetriata policroma raffigurante la Pietà eseguita da Santi Buglioni. Attraverso ad una porta ad arco si accede al Corridoio delle Stimmate (4),edificato nel 1431. In questo corridoio affrescato con episodi di vita di San Francesco si svolge dal 1431 la giornaliera processione. 19 riquadri sono stati realizzati da Baccio Maria Bacci in due tempi tra il 1929 e il 1963, in sostituzione degliaffreschi seicenteschi di fra Emanuele da Como, già rinnovati nel 1840 da Luigi e Giovanni Ademollo. Sono ancora visibili, recentemente restaurati, un riquadro di Emanuele da Como rappresentante la Morte di San Francesco, e due riquadripolicromi e due monocromi di Ademollo. Proseguendo, attraverso la cappella di San Francesco si giunge alla cappella delle Stimmate (5). La cappella, cuore del Santuario, sorta sul luogo dell’evento miracoloso, venne edificata nel 1263, a navataunica, coperta da volta a crociera. Sul pavimento è segnalato da una lapide il luogo dove è avvenuto il miracolo delle Stimmate. Sopra la porta è un tondo di bottega di Andrea della Robbia con la Madonna con Bambino benedicente. Sulla parete di fondo èposta una monumentale pala centinata raffigurante Cristo crocifisso fra angeli con ai piedi la Madonna, San Giovanni, San Francesco, e San Girolamo dolenti, eseguita nel 1481 da Andrea della Robbia. (Notizie tratte da un cartello informativo del luogo).
sabato 24 settembre 2011
Il Santuario della Verna nei boschi Casentinesi
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