sabato 29 ottobre 2016

L'Emissario del Fucino: la Galleria Claudio-Torlonia dal Complesso monumentale dell'Incile

Il complesso monumentale dell’Incile dava accesso all’emissario sotterraneo del Fucino tramite una scala a chiocciola in pietra. Allenostre spalle le paratie ci separavano da migliaia di metri cubi d’acqua, mentre dinanzi a noi proseguiva la magnifica opera idraulicadella Galleria Claudio-Torlonia. Le luci si perdevano lungo quei giganteschi collettori foderati da grossi conci di pietra squadrata emattoni, le concrezioni nel tempo avevano saturato le varie fessure con diversi speleotemi, alcuni dai colori davvero particolari. Inlontananza le voci rimbombavano come rumori sconosciuti, mentre la poca acqua rimasta sul fondo teneva in vita i pesci intrappolatidurante l’ultimo scolo. Poco oltre l’accesso della Discenderia del Cunicolo Imperiale era visibile l’antico collettore scavato dai Romaniriconoscibile poiché non foderato dai vari rivestimenti operati dai Torlonia. Eravamo al cospetto di un’imponente opera d’ingegno, chenonostante la sua concezione fosse lontana di millenni manteneva ancora la sua funzione.
La visita all’Emissario del Fucino è stata un’escursione in programma all’evento “Strisciando – Majella 2016” Raduno Internazionale di Speleologia avvenuto dal 28 ottobre al 1 novembre 2016 nel Comune di Lettomanoppello.

domenica 16 ottobre 2016

Traversata della Val Fondillo e della Valle di Canneto per il Valico del Passaggio dell'Orso

Tra le montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise era famoso il Percorso dei Pellegrini che partendo da Opi e Pescasseroliraggiungeva il Santuario della Madonna di Canneto, passando per la suggestiva Val Fondillo e la Valle di Canneto. La rugiada del mattinosvelava l’architettura dei nidi di ragno, che così intrisi d’acqua erano molto più visibili tra i cespugli lungo i prati. Una ragnatela circolareimpreziosiva la chioma di un albero come un richiamo romantico del profilo della luna. L’autunno iniziava a bruciare le foglie dei faggi inrossicce sfumature, la bellezza era in ogni angolo di bosco, lungo i letti dei fiumi animati da lenti scorrimenti, tra le piante secolari e nelcanto degli uccelli, tutto si disponeva alla quiete della stagione che precedeva quella del riposo. Il Valico del Passaggio dell’Orsosottostava al cospetto di Monte Irto, poco oltre lo sguardo si apriva su Monte Petroso e Forca Resuni, mentre nel fondo della valle il FiumeMelfa ci faceva dono della visione di cascate e vasche di acqua limpida.

lunedì 3 ottobre 2016

La Grotta di Vaccamorta

La Grotta di Vaccamorta si apriva sul fianco orientale della Valle del Puzzillo, nascosta nel folto della vegetazione delle montagne sopral’abitato di Tornimparte. Il suo ingresso angusto si apriva come una piccola fessura alla base di una parete rocciosa, e si immettevaimmediatamente nella bianchezza della calcite, che, definita sul fondo, pietrificava il senso del flusso delle acque. Sulla sogliamoltissime farfalle si legavano alla pietra, si tenevano saldamente alla roccia mentre un flusso di aria fredda movimentava le loro ali. Leacque assorbite dal sistema carsico del Bosco di Cerasolo risorgevano qui, attraversando un intricato e complesso sistema sotterraneo: neimillenni avevano scolpito canyons, meandri e salette, modulato stalattiti ed eccentriche, che accostate alla visione di acqua limpidadonavano profonda suggestione all’ambiente. Mi piaceva molto la memoria dell’acqua che si manifestava attraverso tutto quel candore:sulle pareti si leggevano i livelli di tracimazione, mentre la fantasia completava l’illusione di un lago immaginario. Una forra alta e strettacontinuava un percorso serpeggiante, miriadi di scallops ricamavano la pietra mentre il fondo della grotta diveniva sempre piùl’anticamera di un sogno.