domenica 25 novembre 2018

La Necropoli di Sovana nella Maremma Toscana

La necropoli etrusca di Sovana restituiva alla luce l’antica magnificenza di nobili sepolture. La più solenne tra tutte era la Tomba Ildebranda,visibile anche in lontananza, un mausoleo scolpito nella roccia viva che a distanza di millenni osannava ancora la memoria di un personaggioillustre. Un dromos scavato nella roccia dava accesso alla sottostante camera sepolcrale a croce greca, vestita ora solo di penombra e disilenzio. La pietra si modellava del sublime fascino di entità mostruose, tra Sirene e Tifoni incontravo nuovamente l’inquietante simbolo diMedusa, montata da serpenti, a simboleggiare l’orrido scorrere del Tempo. Il “principio della distruzione” era esplicato su quelle rocce, travie Cave e Scacciadiavoli, dove ancora era tangibile la suggestione nel varco di ripide pendici di forre boscose.

La città perduta di Vitozza nella Maremma Toscana

La “Città perduta” di Vitozza sorgeva su un lembo di terra avvolto dalle anse del Fiume Lente. Un vecchio sentiero la metteva in comunicazionecol piccolo paese di San Quirico, dove il presente si congiungeva al passato segnato da secoli di abbandono. Pioveva senza sosta tra lecci,roveri e carpini, impregnati d’acqua e d’autunno, dove ogni grotta scavata nel tufo era un riparo prezioso da indagare con calma. La terrasi apriva con numerose camere e sepolture, articolate nel ventre del sottosuolo, a volte collassate a causa della natura friabile della roccia. Iresti della Chiesaccia innalzavano la memoria di un antico campanile a vela, mentre il tufo bagnato scuriva le sue forme nel contrasto di fogliecolorate di una natura prossima al riposo. Un antico colombaio etrusco accoglieva ancor oggi il riposo degli uccelli, tra vegetazioni incolte, rovie nebbie d’autunno vi era il ricamo prezioso di una pietra duttile cara agli antenati.