domenica 15 luglio 2018

Anello di Monte La Meta delle Mainarde

Salivamo dai Campitelli lungo la Conca dei Biscurri, passando per i ruderi del Fortino Diruto, un’antica casermetta utilizzata nella secondametà dell’Ottocento per tenere sotto controllo i briganti, soliti rifugiarsi in quei boschi con lo scopo di assaltare chi si dirigeva verso il Passo deiMonaci, unico collegamento fra il Lazio e l’Abruzzo. Un tempo vi erano pastori, commercianti e monaci benedettini, ora soltanto noi e qualchealtro escursionista che vedevamo in lontananza. Alla nostra sinistra la lunga dorsale di Monte Miele ci divideva dalla Valle Pagana, come unmagnifico spartiacque. L’ambiente diveniva sempre più severo, tra ghiaioni, sfasciumi e valloni ondulati di vecchie morene, dove a trattiresistevano ancora piccoli depositi di neve. Scendevamo per la Valle Pagana incontrando un rivolo che la impreziosiva, mentre nel bosco uncampo carreggiato catturava la nostra curiosità con la particolare bellezza delle sue forme.

venerdì 13 luglio 2018

Monte Puzzillo

Percorrevamo un sentiero tanto semplice quanto bellissimo, nella beatitudine di luglio con i suoi colori ancora carichi di mille germogli. IlMonte Puzzillo si affacciava sia sulla Piana di Campo Felice che su quelle del Morretano e della Leona, e mi piaceva moltissimo ammirarlementre si aprivano mano mano alla vista lungo il nostro proseguire, mostrando infine il loro massimo potenziale. La giornata serenaesponeva in lontananza il profilo dei monti, velati a malapena da piccolissime nubi, la quiete era nelle nostre parole condivise d’amicizia,nel vento leggero che ci accompagnava, nel profumo del Creato e nella consapevolezza della sua bellezza.

sabato 7 luglio 2018

Anello della Cimata di Pezza

Il bandone metallico della Miniera di Bauxite era ormai divelto dal vento. Durante molti inverni aveva fornito riparo a chi vi transitavaaffianco, ed ora ne rimaneva soltanto il silenzio a far riflettere sullo scorrere del tempo. Luglio aveva i prati verdi e note gialle di fiori diverbasco, ammiravamo la bellezza semplice di quella maestosa valle con a capo l’estinto circolo glaciale di Vena Stellante. Da sotto il RifugioSebastiani si avviava il sentiero per la cresta della Cimata di Pezza, che faceva da spartiacque tra i due altipiani, da lassù scrutavamo la varietàdegli ambienti indagando soprattutto nelle zone d’ombra, come se custodi di chissà quali abissi.

lunedì 2 luglio 2018

Monte Porrara dal Quarto Santa Chiara

Avevamo trascorso la notte sul valico di una strada remota, sul limite tra la notte e i sogni, circondati da centinaia di lucciole che parevanoportarci vicino alle stelle. L’indomani si accendevano i colori del Quarto Santa Chiara, dove il verde brillante dei suoi prati evidenziava la viasinuosa del Torrente La Vera prima di inabissarsi nel suo inghiottitoio. Salivamo il lungo sentiero di Monte Porrara, seguendo il tracciato nelbosco che nella parte alta si apriva su tutte le altre montagne intorno la Valle Peligna. I rilievi erano morbidi, e lo sguardo ci scorreva sopraininterrotto fino a perdersi in lontananza in un mare di verde, di boschi e di prati. Non vi era nessuno, soltanto noi ed i nostri pensieri.

domenica 1 luglio 2018

Monte Prena per la via Normale

Monte Prena aveva un fascino lunare, con le sue pareti aride ed assolate, i suoi pinnacoli rocciosi e suoi massi erratici. La pietracustodiva la memoria di antichi ghiacciai, tra ghiaie e sfasciumi, pareva ancora di sentirne l’eco lontano. Entrambi i versanti contemplavano labellezza, mentre una nebbia leggera mistificava sempre di più il tutto alle porte del cielo.

L'alba a Campo Imperatore

Eravamo accolti dalla Natura, tra la notte a Campo Imperatore che conteneva tutti i nostri sogni, e l’alba che ci donava la bellezza dellameraviglia di uno straordinario punto di vista su Corno Grande, così maestoso e superbo, così magnifico e importante, straordinariamentebello. Le prime luci avevano il potere di rendere la montagna “leggera” quasi aerea e intangibile, una materia sovrannaturale come quella deisogni e dei pensieri. I cavalli e le mucche si muovevano al pascolo lentamente, in un risveglio pacato, tra l’erba rasa e le prime nebbiebasse del mattino. Iniziavamo un nuovo giorno appagati da una grande, magnifica, immensa bellezza.