Nel crudo sasso intra Tevero e Arno / da Cristo prese l'ultimo sigillo, / che le sue membra due anni portarno. / (Dante Alighieri, Paradiso XI, 106-108). La Divina Commedia parlava di MontePenna, conferendogli una visione storica e sacra, con la figura di San Francesco ferma come riferimento. Intorno alla montagna gli alberi celavano una integrità molto intima, protettadall’istituzione di una riserva naturale che non permetteva di varcare dei confini ben segnati. Un breve tragitto conduceva in cima, tra corridoi alberati, composti ed ordinati da un anticoequilibrio. Camminavamo su tappeti di foglie battute, e in attimo la sommità della montagna si apriva sulla vallata sottostante, anch’essa alberata e piena di vita. Da lontano i bramiti dei cervidavano segno della stagione degli amori, il loro verso si perdeva tra le foreste, animandole di suggestione, inquietudine e mistero.
sabato 24 settembre 2011
Monte Penna delle Foreste Casentinesi
Etichette:
boschi casentinesi,
monte penna,
toscana
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento