mercoledì 29 luglio 2020

Tramonto dalla Serra di Fiamignano

Dal Valico di Sant’Angelo salivamo sulla Serra di Fiamignano alla ricerca dei colori della sera. Sul filo di cresta attendevamo quelpassaggio dal giorno alla notte, quasi a voler indagare la trasformazione cromatica del tramonto. La quiete era tangibile nellesfumature eteree che dell’indaco flettevano al violetto, e il sole, consapevole del suo momento, conteneva i suoi raggi in manierasobria. Il Lago del Salto viveva di quel riflesso lasciando percepire ancor più distesa la sua superficie, cessava il vento, iniziava il freddo,mentre mano a mano sotto di noi le piccole luci dei paesi si accendevano raccolte quasi a voler far concorrenza alla delicatezzadelle stelle.


lunedì 20 luglio 2020

In bici alla scoperta dei borghi solitari di Rocca Santa Maria nel cuore dei Monti della Laga

Giravamo in bici alla scoperta dei borghi di Rocca Santa Maria, tra piccoli paesi con pochissimi abitanti, alcuni completamente disabitati,altri come Martese addirittura diruti. Le distanze lineari si dipanavano in chilometri di asfalto avvolte da una natura rigogliosa e disposta ariprendersi finalmente la sua strada, quei luoghi avevano vissuto un forte spopolamento, e quell’abbandono di certo non favoriva la tuteladegli asfalti. Il fascino della Laga era anche in questa sua natura rigorosa e selvaggia. I paesi si arroccavano sui colli e lasciavano aicimiteri i punti più panoramici, con le loro piccole chiese raccolte, sacre e preziose come scrigni, da lì si godeva la vista più bella, come a volerlasciare ai propri defunti l’ultima collocazione più vicina al cielo e alla bellezza.

domenica 19 luglio 2020

Il Paesaggio Lunare di Monte Bolza da Campo Imperatore

La notte prima erano tutti a cercare la cometa Neowise, lo facevamo anche noi sotto il cielo di Campo Imperatore. In quel silenzio stellato siriuscivano a percepire le galassie, lo sconfinamento mentale non aveva limiti, ogni incognita collettiva si fletteva nell’universo comeun’astrazione. L’indomani, invece, davanti ai nostri occhi le montagne si riprendevano la propria fisicità fatta di distese di prati, avvallamentie balzi rocciosi, così presenti e terrene, pronte a ribadire la loro solenne eternità. Salivamo sopra Monte Bolza dalla Fonte di Assergi, seguendovecchi sentieri visibili a tratti. I pastori lasciavano libere le greggi, tra i cani custodi che ci allontanavano e voli di corvi sopra le nostre teste.L’erba, verdissima nei punti di maggior umidità, iniziava a dorarsi sfumando tutta quella bellezza, nella quiete di vecchi percorsitrovavamo il silenzio e la pace. Sulla via del ritorno ci inoltravamo nel Canyon della Valianara, scavato dal suo fiume di rena, chiudendo così ilnostro anello mentre le strade iniziavano ad affollarsi sul fare del mattino. Un signore ci chiede un’indicazione mostrando una cartina: “Mi scusi sa dirmi dove si trova Paesaggio Lunare?”. Certi ambienti non sono per tutti.



lunedì 13 luglio 2020

La Madonna di Piedicino, antico luogo di culto dimenticato sulle rive del Lago di Campotosto

A ridosso delle sponde centrali del Lago di Campotosto, poco distante dal Ponte delle Stecche, giacevano i resti abbandonati della Madonna di Piedicino, una piccola chiesa rupestre di cui ne rimaneva ancora percepibile l’antica bellezza. La vegetazione rigogliosa di luglio colmava quelle mancanze, laddove l’uomo dimenticava e ignorava, la natura si riprendeva con garbo i suoi spazi. Le prime attestazioni sulla chiesarisalivano al 1408 quando Re Ladislao la sottopose al Contado Aquilano sotto l’invocazione “Santa Maria degli Angioli”. Edoardo Micati nel suo libro “La Montagna e il Sacro” oltre a raccogliere lepoche informazioni tramandate su questo luogo di culto dimenticato, denunciava anche la mancanza di un architrave a lunetta posto al di sopra di una monofora con incise le parole Tempore Domine Caroli.Quel prezioso manufatto e i piedritti erano stati trafugati in maniera vile e trattati al pari di semplici sassi. La foto sottostante è stata presa dal blog di Edoardo Micati “Pietre d’Abruzzo” e raffigura la monoforacon l’antica architrave a lunetta fotografata dall’autore prima della sua trafugazione, qui il link dell’articolo. (L'immagine di Edoardo Micati è stata qui pubblicata per gentile concessione dell'autore).

domenica 12 luglio 2020

Monte Calvo da Fonte Crovella

La cima di Monte Calvo si contornava della danza lenta di nebbie leggere, che come sipari mobili si aprivano lasciando ammirare lospettacolo della natura. I cavalli sostavano più in basso, indisturbati e al pascolo, erano come piccoli punti lontani che impreziosivano il miosentire, arricchendo quella quiete di un sentimento libero. Adoravo tutta quella semplicità visiva, fatta di distanze schiarite da prospettiveaeree, dove i colori giovani dei fiori e dell’erba rinnovata si sbiadivano ora sotto la leggerezza di insolite nebbie. Trovavo magnifica laricchezza di quell’essenziale, dove tutto si raccoglieva alla ricerca della necessaria dimensione spirituale.

lunedì 6 luglio 2020

La meravigliosa fioritura della Piana di Castelluccio

Ogni luogo di fioritura genera campi di miracoli, quando i petali dei fiori vengono lambiti da un presente effimero, e la risonanza dei lorocolori si dispone come un’unica moltitudine di bellezza. Miracolo da miraculum, come cosa meravigliosa. Ogni anno ci recavamo lì e ognianno trovavamo sempre più persone. Lontani dalla folla, ammiravamo dall’alto la meravigliosa fioritura della Piana di Castelluccio, cercandoin lontananza le geometrie dei suoi campi cromatici, composti come patchwork caleidoscopici, cercando di percepirli e coglierli nella lorodimensione più astratta e spirituale. Preferivo contemplare da lontano tutta quella bellezza, prenderne con rispetto solo quanto lorosceglievano di darmi. I fiori, i miracoli.

La meravigliosa fioritura del giglio rosso lungo i percorsi quotidiani

La bellezza è incontrare lungo il percorso la meravigliosa fioritura del giglio rosso. I percorsi quotidiani si lasciavano attraversare svelando avolte doni di incanto, in grado di suscitare ammirazioni e riflessioni. L’antico Lilium rendeva omaggio a San Giovanni Battista, i cui petalirossi ricordavano la storia di Salomè. Quei fiori così rari risaltavano nel verde inteso del sottobosco, così belli da indurmi a fermare percontemplarli. Riusciamo a vedere e dobbiamo imparare guardare.