Percorrendo in
moto la Costa Verde, verso il Sud della Sardegna, il pensiero andava alle Dune
di Piscinas. La curiosità di volermi confrontare con un assaggio di deserto mi
esaltava, sognavo quelle distese sabbiose perché mi facevano pensare alla terra
dei profeti, dove i poeti vanno a dannarsi alla ricerca di se stessi. Ilvento
soffiava tra i residui ferrosi di vecchie miniere, tra rotaie che apparivano e
scomparivano nella sabbia. Finalmente cominciavano le dune, finalmente potevo
inoltrarmi al loro interno. Camminavo cercando nella parte sommitale delle dune
il punto di vista perfetto, convinta di una visione straordinaria, mapiù
camminavo e più il sole mi affliggeva, premendomi sulla testa. Le mie
suggestioni si perdevano nel sole rovente, quelle piccole montagne mobili si
intervallavano di avvallamenti infuocati. Non ho resistito molto, dopo circa un
chilometro già tornavo indietro verso il mare, a cercare la frescura di un
bagno e la cura delMaestrale. Un piccolo cartello informativo raccoglieva
delle notizie sulle Dune, le riporto di seguito. La bellezza di questo habitat è stata riconosciuta con Decreto
Ministeriale 27 agosto 1980 (Dichiarazione di notevole interesse pubblico di
una zona in comune di Arbus): “….La zona costiera è caratterizzata da ampiedistese di sabbia, formanti dune dalle dimensioni imponenti. Queste aree, dal
nome significativo di “Is Arenas”, offrirebbero allo sguardo gli autentici
tratti del deserto se, a mitigare questa impressione, non ci fosse la viva
presenza della tipica vegetazione mediterranea, dove molte essenze, altrove non
piùfacilmente reperibili, sono qui presenti in macchie cespugliose cospicue e,
a volte, impenetrabili. Sono il lentisco, il cisto, la ginestra, il ginepro, e
ancora, l’ephedra distachya, l’olivastro piegato dal vento e mille altre specie
che rallegrano in primavera l’intera zona di vivacissimi toni cromatici. Grandeimportanza estetica assume il contrasto degli arenili formati da sabbia ora
finissima, ora dorata e granulosa, proveniente da graniti in disfacimento con
verdi turchesi, i blu profondi della marina, cui fanno contrappunto le rocce
trachitiche dai colori inaspettati alternantesi a imponenti formazioni
granitiche….”LIFE NATURA 97 – DUNE DI PISCINAS – MONTE ARCUENTU. Le risorse
naturali di quest’area hanno avuto anche il riconoscimento europeo; le dune di
Piscinas rappresentano un complesso dunare tra i più vasti d’Europa e il cervo
sardo (Cervus elephaus corsicanus), che in questo sito può esserefacilmente
osservato allo stato naturale, è presente con circa il 10% della popolazione mondiale.
Piscinas deve forse il suo nome alla presenza, nell’antichità, di piscine
naturali retrostanti l’arenile, poi colmate di sabbia portata dal vento, o dai
corsi d’acqua provenienti dall’entroterra: Rio Piscinas e RioNaracauli.
Nell’anno 2001 , promosso dal progetto Comunitario Life-Natura ’97 è stato
condotto il rilevamento geomorfologico dell’intero sistema dunare, conclusosi
con la redazione della carta geomorfologica sopra riportata. In particolare
sono stati esaminati i processi in atto relativi alla dinamica eolica sullesabbie, con il monitoraggio dei principali corpi dunari. Un aspetto
significativo dello studio riguarda i rapporti passati ed attuali tra la
spiaggia sommersa, la spiaggia emersa ed il campo dunare di retro spiaggia
dell’intero settore. I sistemi dunari, all’interno dei settori costieri,
costituiscono ambitiparticolarmente dinamici in relazione all’azionedel vento,
e settori estremamente sensibili in riferimento alle modificazioni naturali o
indotte dall’uomo dei parametri che regolano genesi e sviluppo. L’unità
fisiografica costiera di Piscinas-Scivu, è costituita da due sistemi
morfologici principali strettamenteintegrati dal punto di vista
morfoevolutivo, individuati da un vasto sistema di spiaggia, sommerso ed
emerso, esteso per oltre 10 km a Nord del promontorio roccioso di Capo Pecora
fino a Punta Fenu Struvu, e dal retrostante ed articolato campo dunare, mobile
e stabilizzato, che inoltrandosi per circa 5 kmverso l’interno, costituisce
uno dei più importanti in ambito Mediterraneo. Questo settore costiero
definisce un sistema in equilibrio dinamico, con uno specifico trend evolutivo,
espressione dell’attuale regime morfo-climatico e dei rapporti tra le diverse
componenti fisiche e biologiche, la cui alterazione,per cause sia naturali che
indotte dalle attività dell’uomo, comporta un riassetto morfologico,
sedimentario e vegetazionale del complesso dunare. All’interno dell’Unità
Fisiografica è possibile definire dei specifici ed interagenti ambiti
geomorfologici: la spiaggia sommersa,
si estende tra i promontori rocciosi di P.ta Scruidda a Sud e P.ta Fenu Struvu
a Nord, è un fondale costituito da sabbie con dimensioni medie dei granuli; la spiaggia emersa, individua un’estesa
falcata sabbiosa lunga più di 8 km e larga mediamente 30-40 metri, limitata e
condizionata nella sua evoluzione dalla presenza di una pressochè continua
scarpata d’erosione marina, attiva per frangenti di costa solo in limitati
settori; le grandi dune mobili; si
formano e si sviluppano in prossimità del Rio Piscinas e del Rio Naracauli. Si
riconoscono 3 principali sistemi eolici complessi, riconducibili in prima
approssimazione a tre grandi dune di forma da longitudinale a parabolica. Le
tre lingue di sabbia mostrano dimensioni sostanzialmente differenti in funzione
dei parametri fisico-climatici e geomorfologici del tratto costiero in esame.
1) La Duna 1 costituisce la più importante formazione dunare del complesso
sabbioso mobile. Da 3 metri s.l.m. le sabbie di questa duna si elevano con
continuità fino a circa 98 metri s.l.m. . La larghezza di circa 300 metri si
mantiene pressoché costante, con due creste parallele laterali che racchiudono
l’area depressa interna di massima deflazione soggetta in linea generale ad una
progressiva escavazione. 2) la Duna 2 mostra una struttura del tutto simile
alla Duna 1, anche se tutto in proporzione rispetto alla sua lunghezza. Il
sistema della duna inizia nell’immediato retro spiaggia con un ampio campo di
dune embrionali tipo nebka, cui segue un’ampia platea di deflazione estesa in
senso longitudinale qualche centinaio di metri, interrotta qua e là da piccoli
accumuli sabbiosi colonizzati da ginepro o vegetazione amofila. Il fronte
dunare di questa duna si colloca a circa 25 metri di quota e presenta uno
sviluppo lineare di circa 300 metri. 3)
La Duna 3 costituisce l’estremo sviluppo sabbioso del sistema in esame e si
differenzia dai sistemi precedenti, oltre per le dimensioni notevolmente
ridotte, per la sua direzione di allungamento disposta NE-SW. Il campo dunare stabilizzato è caratterizzato da una spessa ed estesa
coltre sabbiosa, localmente interrotta da affioramenti del basamento roccioso
paleozoico fortemente eolizzati che, a causa della presenza di un manto
vegetale più o meno continuo, costituito per lo più da macchia a ginepro, solo
parzialmente è soggetta a mobilizzazione da parte del vento. Il campo dunare semistabilizzato di retro
spiaggia occupa una fascia di larghezza variabile, rintracciabile al di sopra
della linea di erosione. La ripa di erosione ha un ruolo determinante
nell’evoluzione di questo settore. L’assenza di continuità con l’avanspiaggia
non favorisce infatti lo sviluppo di
estesi depositi dunari mobili, così come invece avviene la dove le condizioni morfologiche
lo consentono. Le piane colluvio-alluvionali
del Rio Piscinas e del Rio Naracauli mostrano una stretta relazione con il
settore costiero in termini di dinamiche fluviali e idrogeologiche. Tali
dinamiche si manifestano attraverso esondazioni e divagazioni laterali dei
corsi d’acqua nei settori a minor pendenza, ed in un progressivo processo di
scalzamento laterale delle ripe d’erosione fluviale. Dal libro “Dune di
Piscinas-Monte Arcuentu” a cura di Schenk-Ulzega. (Notizie tratte da un
cartello informativo del luogo).
domenica 9 settembre 2012
Le Dune di Piscinas
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