Il Nuraghe di
Barumini si innalzava al di sopra di distese sconfinate, ormai rivestite solo
di erba secca. Quell’enorme complesso era visibile da ogni angolazione e
raccontava agli uomini la possibile suggestione del mito dei giganti. Le enormi
mura di basalto si componevano di pietre ciclopiche e seguivanoil ritornello
di linee circolari. Il nuraghe “Su Nuraxi”,
situato nei pressi del paese Barumini, nella regione collinare miocenica della
Marmilla, ai piedi del tavolato basaltico della giara di Gesturi, il più noto e
maestoso complesso nuragico della Sardegna, è stato dichiarato nel 1997 dall’Unesco
Patrimoniodell’Umanità. La sua affascinante storia iniziò negli anni ’50 quando
l’archeologo e accademico dei Lincei Giovanni Lilliu mise in luce il fortilizio
costituito da una torre principale (A), delimitata da un vasto cortile (B) e da
quattro torri (C,D,E,F) e circondato da un antemurale e da un vasto villaggio
di capanne.L’aspetto originario del complesso era simile a quello di un
castello medievale, con alte, svettanti torri cupolate. A distanza di tempo il “gigante
di pietra” conserva la sua monumentalità e una grande forza evocatrice. La torre
centrale o mastio, di forma troncoconica slanciata, originariamente più alta di
18 metri edattualmente m.14,10, contiene tre camere sovrapposte di cui quella
superiore ridotta al contorno perimetrale di base, costruite con filari di
pietre di basalto, degradanti verso l’alto, messe in opera a secco. Il corpo
centrale e le quattro torri, unite da cortine murarie rettilinee, vennero
rifasciati, per ragionistatiche e di maggiore difesa, con blocchi di pietra e
coronati da mensole in basalto le quali sostenevano un ballatoio piombatoio. Il
rifascio occluse l’originario ingresso meridionale sostituito da un secondo
ingresso sopraelevato, aperto dalla cortina di N.E., che costituisce l’attuale
accesso al monumento. L’ingressooriginario architravato conduceva ad un
ambiente ellissoidale con due garritte a sinistra e a destra, da cui si
accedeva al cortile nel quale è ricavato un pozzo, profondo più di venti metri.
Nel cortile si aprono anche gli ingressi alla torre centrale e alle torri
laterali e alla porta sopraelevata collegata alla scala checonduce alla
sommità del bastione. Le torri sono provviste di due ordini di feritoie con
funzione difensiva o presa di luce. Nella camera di base del mastio dotata di
due grandi nicchie, fu rinvenuto un abbondante strato di sughero, probabilmente
utilizzato come rivestimento del pavimento e delle nicchie. Ilcomplesso
presenta diverse fasi costruttive. Secondo l’archeologo Giovanni Lilliu l’impianto
primitivo del XVI-XV sec. a.C. era costituito dalla torre centrale intorno alla
quale nel XIV-XII sec. a.C. vennero costruite le quattro torri e un primitivo
antemurale. Nel XII sec. a.C. il fortilizio venne rifasciato el’antemurale
arricchito di due torri, raggiungendo il numero di sette. Il soprintendente
archeologo Vincenzo Santoni, sulla base di un recente riesame delle strutture e
dei materiali, ritiene unitaria la costruzione del mastio, del bastione
quadrilobato e del primo antemurale, datandoli tra la fine delXV e l’inizio
del XIII sec. a.C.. Un esteso villaggio di capanne, a prevalente impianto
circolare ma anche rettilineo, si espande a Est e a Sud del fortilizio turrito,
all’esterno e all’interno dell’antemurale. Il villaggio è costituito da più di
200 capanne, edificate in diversi periodi
e utilizzate fino all’età tardo-romana, originariamentecoperte con
travi di legno a raggiera e frasche e conservate in parte dell’elevato in
pietre di basalto e marna. Focolari, giacigli, ceramiche di uso quotidiano,
sistemi di canalizzazione delle acque ed un pozzo testimoniano che in queste si
svolgeva la vita comunitaria. In alcuni ambienti sono stati rinvenuti elementiriferiti ad uso rituale. Fra le capanne si distingue la capanna 135, ubicata
nel settore orientale del villaggio, di impianto sub rettangolare, sotto il cui
pavimento sono stati rinvenuti pozzetti votivi. Un altro ambiente degno di
particolare nota è la capanna 80, dotata di un sedile circolare e di nicchie, denominata
“Saladel Consiglio” sulla base dell’ipotesi che vi si svolgessero riunioni di
carattere civile e religioso da parte degli anziani del villaggio presieduti
dal capo. È stato in essa rinvenuto un modellino litico di nuraghe. Rilevanti
anche gli isolati abitativi del tipo “a corte” pluricellulare, dotati di un
atrio centrale e vani circostanti (11,20,42). (Notizie tratte da un
cartello informativo del luogo).
domenica 9 settembre 2012
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