domenica 29 aprile 2012
Lago Vivo dalla Sorgente del Sambuco
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So' sajitu aju Gran Sassu,
so' remastu ammutulitu...
me parea che passu passu
se sajesse a j'infinitu!
Che turchinu, quante mare,
che silenzio, che bellezza
pure Roma e j'atru mare
se vedea da quell'ardezza.
Po' so' jitu alla Majella,
la muntagna è tutta 'n fiore;
quant'è bella, quant'è bella,
pare fatta pe' l'amore!
Quantu sole, quanta pace,
che malia la ciaramella
ju pastore veja e tace
pare ju Ddiu della Majella.
Po' so' jitu alla marina
e le vele colorate
co' ju sole la mmatina
se so' tutte 'Iluminate.
Se recanta la passione
ju pastore alla montagna,
ji responne 'na canzone
dajiu mare alla campagna.
La bellissima foto di monte petroso mi ha ricordato quando, un giorno che nevicò tanto da non poter essere in parete, decisi di andare a fare una passeggiata al lago vivo. La neve faceva sprofondare fino alla cintola ed avanzare era difficilissimo. Passò un branco di lupi che mi ignorò..arrivai tra il lago vivo e monte petroso, quando un crestone si staccò dalla cima e precipitò lungo la parete formando una valanga nubiforme. La massa aumentò di velocità mentre precipitava e si formarono vortici mortali di vento e pulviscolo. Io ero lontano almeno 1 km dalla base della parete, ma quando il vento mi investì non riuscii a stare in piedi. Questo tipo di valnghe sono le più distruttive, anche se ad un occhio inesperto potrebbero sembrare innocue e pochi potrebbero credere che in queste zone si possano formare tali tipo di valanghe.
RispondiEliminaciao
Ho il terrore delle velanghe e della potenza distruttiva di madre Natura, il solo pensare ad una valanga nubiforme mi fa venire i brividi, anche se non ne ho mai vista una... Certo che un'esperienza tale in un posto simile, così selvaggio ed isolato, dev'essere stata davvero molto intensa...
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