Monte Petroso non si poteva guardare, la sua riserva integrale si difendeva dall’accesso della gente, spesso curiosa e distratta dalleindicazioni del Parco. Immaginavo la bellezza della Valle Cupella, così rocciosa e inaccessibile, così proibita e per questo bellissima.Spaccati dolomitici rievocavano gli sfasciumi di roccia di una natura selvaggia, quella terra era riservata agli orsi marsicani, ailupi appenninici e alle linci, ai camosci, ai cervi e ai caprioli. Noi non potevamo accedere a quella bellezza smisurata fatta di rocciae faggi secolari, ci era permesso solo di compiere un anello fino a Lago Vivo. Quella piccola depressione carsica si avvaleva dellabellezza di colori brillanti, il verde acceso delle alghe si esaltava del suo odore salmastro, così insolito a quella altitudine. L’acqualimpida in tutta la sua superficie lasciava trasparire un fondale variopinto di molteplici sfumature color erba, dove il cielo sispecchiava incrementandone ulteriormente la bellezza. I rospi gracidavano nascosti, mentre il bosco cantava della voce degliuccelli. Quell’enorme prato si rivestiva di frammenti di pietre bianchissime, tanto da impreziosire il suo manto proprio come fanno le stelle con la cava fonda della notte.
domenica 29 aprile 2012
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La bellissima foto di monte petroso mi ha ricordato quando, un giorno che nevicò tanto da non poter essere in parete, decisi di andare a fare una passeggiata al lago vivo. La neve faceva sprofondare fino alla cintola ed avanzare era difficilissimo. Passò un branco di lupi che mi ignorò..arrivai tra il lago vivo e monte petroso, quando un crestone si staccò dalla cima e precipitò lungo la parete formando una valanga nubiforme. La massa aumentò di velocità mentre precipitava e si formarono vortici mortali di vento e pulviscolo. Io ero lontano almeno 1 km dalla base della parete, ma quando il vento mi investì non riuscii a stare in piedi. Questo tipo di valnghe sono le più distruttive, anche se ad un occhio inesperto potrebbero sembrare innocue e pochi potrebbero credere che in queste zone si possano formare tali tipo di valanghe.
RispondiEliminaciao
Ho il terrore delle velanghe e della potenza distruttiva di madre Natura, il solo pensare ad una valanga nubiforme mi fa venire i brividi, anche se non ne ho mai vista una... Certo che un'esperienza tale in un posto simile, così selvaggio ed isolato, dev'essere stata davvero molto intensa...
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