La valle del
Cicolano accoglieva il bacino artificiale del Lago del Salto, e mano a mano che
ci avvicinavamo alla diga ammiravamo l’imponente sbarramento cementizio alto
quasi una centinaia dimetri. Da giorni ormai mi rendevo conto che tutti i
luoghi visitati con l’ausilio della bicicletta erano percepiti più a misura
d’uomo, e che proprio per questo motivo quell’opera architettonicaadesso era
ancora più maestosa di come l’avessi vista in passato. Seguivamo la strada che
costeggiava il lago a Nord, passando per i paesi di Borgo San Pietro e
Sant’Ippolito, prima di intraprenderela salita alla volta di Castiglione.
Alcuni piccoli agglomerati urbani segnavano la strada ancora per qualche
chilometro, dopo di che tutto si perdeva alla volta della montagna. Quella
strada asfaltatarimarcava un’antica via di comunicazione, attraversava le montagne
ed entrava in Abruzzo, e l’emozione di riguardare dall’alto il mio territorio
mi appagava di un forte sentimento diappartenenza. Tornavamo a casa dopo il
viaggio di una settimana compiuto soltanto con l’ausilio delle nostre forze,
avevamo percorso 642 chilometri ed oltre 8500 metri di dislivello,eravamo
arrivati al mare passando per tre regioni e conosciuto l’Isola del Giglio,
avevamo transitato su alcune delle strade più antiche d’Italia, come la
Salaria, la Flaminia, la Cassia e l’Aurelia, econosciuto paesi sperduti
confrontandoci con realtà di altri tempi.
domenica 7 settembre 2014
Cicloturismo 8ᵃ tappa: Concerviano - Scoppito
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