Il Valico dello
Scalone era una delle porte di accesso al Piano delle Gravare, numerosi stazzi
davano vita a quelle distesesolitarie, modulate dalle doline e da leggeri
saliscendi. I manti erbosi di quelle ampie estensioni cominciavano a dorarsi
sotto ilpeso di settembre: una natura rada, dispersa e solitaria, che aveva lo
stesso fascino del suolo della luna. Un gregge di pecore seguivala traccia di
una carrareccia, il silenzio dovuto alla distanza conferiva un ulteriore ordine
a quella visione, con il pastore alseguito ed i suoi cani, intessuti della
stessa serenità di quella terra. Dalla Serra delle Gravare ammiravamo il gioco
d’ombradelle nubi proiettate sulle valli, i colori si esaltavano sotto il
vento di Maestrale, vivendo il contrasto di gradazioni bellissime. Lacima di
Monte Greco svelava l’affaccio più alto dei Monti Marsicani: davanti ai nostri
occhi si apriva il cuore del ParcoNazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, fatto di
creste rocciose ammantate da foreste fittissime. Alcuni cervi transitavano
sullaSerra di Rocca Chiarano, la stagione degli accoppiamenti intensificava il
forte bramito dei loro richiami, maggiormenteudibili all’interno del bosco. Li
scorgevamo tra i faggi cercando di fare
il minor rumore possibile: assistevamo al dialogo della lororazza, alcuni
ci scoprivano e si allontanavano, mentre altri si lasciavano indagare.
domenica 14 settembre 2014
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