Lasciavamo alle
nostre spalle l’Isola del Giglio, con i suoi colori, la sua bellezza e il buon
ricordo della sua ospitalità, adesso eravamo direzionati verso casa, come se la
sosta sull’isola fosse stato il giro di boa del nostro viaggio. Lasciato il
paese di Orbetello ciimmettevamo sull’antica Via Aurelia, dove le macchine e i
camion sfrecciavano al nostro fianco, ma fortunatamente avevamo deciso di
percorrerla soltanto per una ventina di chilometri, invogliati a fare strade
secondarie per raggiungere Pescia Fiorentina.Passavamo dalla confusione della
superstrada alla desolazione di carrarecce abbandonate, mettendo alla prova le
biciclette da cicloturismo con quaranta chilometri di sterrato e qualche guado.
Mi piaceva moltissimo attraversare quelle terre, eravamo lungola linea di
confine che separava la Toscana con il Lazio. Ci inoltravamo nelle terre degli
Etruschi, e presso Vulci scorgevamo i resti del meraviglioso castello e del suo
ponte, che mi sarebbe piaciuto moltissimo visitare da vicino, ma che in
bicicletta nonera possibile. Giunti a Tuscania, meta dove avevamo deciso di
trascorrere la notte, scoprivamo un luogo di grandissima bellezza, dove case e
palazzi si ricamavano nella pietra, e le vie del centro storico raccoglievano
tutto nell’ordine e nella quiete.
Tragitto percorso in bici: Giglio Castello –
Orbetello – Via Aurelia – Pescia Fiorentina – Vulci – Canino – Tuscania.
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