Il cielo si specchiava sulla superficie del lago giocando a confondersi, il vento era sceso tanto da appianare ogni increspatura. I profili delle montagne si stagliavano perfetti su quello specchio, identificandosi in colori intensi e crepuscolari: ogni cosa era dolcissima. Lungo la prospettiva di quelle profondità correva la favola di Misurina, un bambina che per padre aveva una montagna. I turisti passeggiavano lungo le sponde del lago, alternandosi tra chi veniva e chi andava, noi ci trattenevamo sul molo, a guardare.
mercoledì 24 agosto 2011
Il Lago di Misurina
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