Il massiccio dello Sciliar dominava su tutte l'Alpe di Siusi, la sua notevole bellezza si sconfinava a perdita d’occhio. L’aria calda difine agosto bruciava a trenta gradi anche in quota: l’alta pressione che avevamo incontrato rendeva davvero fortunata la nostravacanza. Sulla schiena dello Sciliar si coglievano dei punti di vista stupendi, come era meraviglioso guardare dagli occhi di ungigante. Tantissime cime, montagne, squarci di roccia e paradisi in terra erano percepibili da dove ci trovavamo: quella montagnaera assolutamente bellissima. Su Monte Pez una colonia di corvi accoglieva chiunque arrivasse, planavano sfruttando le tantecorrenti ascensionali, tagliando l’aria e correndo con il vento, non avevano affatto paura dell’uomo, anzi, si cibavano di briciole edavanzi addomesticandosi alla sua presenza. La pietra si vestiva di meravigliose tonalità contrastanti, mano a mano cheproseguivamo sulla lunga dorsale, il bianco si colorava del rosso ferroso della terra, e più proseguivamo e più si colorava,sfumando la montagna direttamente per un verso. Terrarossa era lì, sopra le nostre teste, degna del suo nome e della sua altezza,l’ammiravamo dal basso del sentiero e come lei tutte le altre montagne: ovunque girasse lo sguardo percepiva solo meraviglia.
martedì 23 agosto 2011
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