sabato 22 maggio 2010

Le Sorgenti del fiume Vera e le cartiere


Tutte le volte che sono passata per Tempera ho rivolto un pensiero al fiume che l'attraversa: il Vera. Mi ha sempre incuriosito tanto. A livello escursionistico è talmente tanto semplice raggiungere le sue sorgenti che per questo non viene mai tanto considerato da chi cammina. Eppure io lì ho trovato un paradiso. E non poteva esserci un'occasione migliore di quella di oggi per visitarlo. Un cartello all'interno del paese dice: Parco territoriale Sorgenti del Fiume Vera. Istituito nel 1983, si estende per circa 30 ettari includendo due gruppi di sorgenti, Tempera e Capo Vera, che con una fitta rete di rivoli formano il fiume Vera. L'area del Parco è interessata da numerose testimonianze di archeologia industriale; l'abbondanza di acqua favorì infatti la nascita di numerosi opifici: una ramiera, due valchiere, due cartiere, un mulino e un pastificio. Peculiarità del paesaggio vegetale è la presenza di numerose piante acquatiche... (il resto del cartello è illeggibile perchè rotto). Seguendo la via del Mulino si arriva nei pressi di una Madonnina: alla sua destra inizia il sentiero che porta alle Sorgenti (è molto semplice arrivarci perchè per individuarlo basta risalire la traiettoria del fiume). Il letto del fiume era talmente bello e talmente pulito che a guardarele alghe mosse dall'acqua si rimaneva ipnotizzati! Sembravano dei lunghi capelli rossi pettinati dal vento, dove l'armonia faceva capo ad ogni cosa. Ogni tonalità di verde vibrava ai nostri occhi, ed eravamo completamente avvolte da quell'energia così bella, così pulita e incontaminata. Inoltre l'aria era profumatadall'odore intenso del caprifoglio. Mi si riempiva il cuore di gioia solo ad assistere a così tanta bellezza. Tra felci, ortiche e ranuncoli abbiamo ammirato anche i resti di un'antica cartiera, posizionata dall'altro lato del fiume. Quanto volevo andare lì per vedere da vicino quella struttura! Solo che per arrivarci era un po' complicato... l'unico passaggio era costituito dal tronco di un albero precipitato che faceva da ponte (ma non mi sembrava il caso). Percorso tutto quello che lì era percorribile siamo riscese al paese: forse qualcuno del posto poteva meglio illustrarci su come raggiungere le cartiere. E così è stato, incontrando la gentilezza e la disponibilità della gente. Abbiamo percorso una strada che da Capuera (Capo Vera) sale verso il cimitero: a poco dall'inizio del percorso una deviazione conduce ad una seconda cartiera. Non è accessibile, è recintata e danneggiata dal terremoto. Forse è pure proprietà privata. Giunte alla località di San Biagio (il cimitero) siamo riscese per la Costarella, rintercettando l'inizio del sentiero con la Madonnina. Un'altra indicazione di una signora del posto (per raggiungere la prima cartiera) è stata quella di attraversare il ponte che conduce ad una proprietà privata, e da lì seguire il sentierino che costeggia il fiume sulla destra (si può passare perchè è di libero accesso a tutti). Da lì poi si attraversano dei campi di erba medica e graminacee, dove se uno è poco poco allergico ci muore. Che meraviglia però vedere il polline librarsi nell'aria! Giunte a poco dalla cartiera che si scorgeva tra le ortiche, ci siamo purtroppo dovute fermare. Nonostante la superficie dove camminavamo fosse rialzata dal letto del fiume, lì era un pantano acquitrinoso. Facevamo fatica a capire anche solo dove mettere i piedi: l'erba era talmente alta che ci alterava completamente la percezione del terreno. La paura non era ovviamente quella di sporcarci (già c'eravamo infangate per bene) ma quella di tovare delle falle. La zona di Tempera è stata talmente tanto danneggiata dal terremoto che lì addirittura si è registrato uno spostamento ed un abbassamento della falda acquifera. Abbiamo deciso di non avventurarci oltre, ma di tornarci più in là, magari in autunno, quando le piante non costutuiranno più un impedimento percettivo.

6 commenti:

  1. Complimplimenti per la descrizione e grazie per le emozioni che mi avete trasmesso con le vostre parole quasi poetiche e addirittura commoventi, mi sembrava di essere lì, grazie anche al video gestito egregiamente anche come audio; se tornate vengo anch'io a fare un paio di foto!

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  2. Grazie Francesco, ma ti prego dammi del tu.
    E' davvero un posto bellissimo dove si percepisce molta energia.
    Non so quando ci riandrò, tuttavia non è difficile raggiungere tale località, basta arrivare a Tempera e chiedere delle Sorgenti, tutti sapranno darti un'indicazione.
    Sono convinta che lì farai delle foto stupende!
    Ciao :-)

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  3. Ciao, mi chiamo Debora e sono nativa di Tempera. Mi si riempie il cuore di gioia nel vedere persone come te che amano il mio splendido ma ferito paese. Siamo in tanti a voler far conoscere al mondo intero Tempera e le sue sorgenti, ma forse noi siamo sempre stati un pò troppo timidi. Devi sapere che subito dopo il terremoto abbiamo perso quasi tutta l'acqua: la cascata e molte delle sorgenti si erano prosciugate a causa dello spostamento della falda. Per noi è stato un secondo ma grande shock, ma fortunatamente, dopo tante ansie e lunghe attese, pian piano, l'acqua è tornata, e con essa la nostra seconda identità. Aiutateci a spargere la voce dell'esistenza di questo piccolo paradiso. A questo scopo, ti linko questo video che fatto qualche mese fa: http://www.youtube.com/watch?v=M6blVtZVnyE

    Grazie

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  4. Domani ci andiamo per la prima volta! Le tue bellissime foto insieme al tuo racconto confermano in pieno la voglia di venirci! :-) Grazie! A presto, ciao

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  5. Grazie Nico, buona giornata per domani! :-)

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