sabato 29 maggio 2010

Castelluccio di Norcia e Forca di Presta

I Sibillini sono dei monti misteriosi, vantano storie e leggende di fate, streghe, magie nere e antri infernali. Tutto però si perde tra quei scenari meravigliosi, perchè di incantato lì ci sono solo le montagne: bellissime. In prospettiva di domani, che saliremo sul Monte Vettore (ultima uscita del corso di escursionismo del CAI), oggi siamo andati a Forca di Presta (1535 m), dove passeremo la notte al Rifugio degli Alpini. Non avendo mai dormito in un rifugio ero molto felice di fare questa nuova esperienza, soprattutto del fatto di contemplare per bene i colori liminari del cielo, serali e mattinieri, con tutta la dovuta calma. Siamo partiti da L'Aquila nel primo pomeriggio, in direzione di Forca Canapine. Quanta acqua abbiamo preso per strada! Si stava scatenando il finimondo tra i fulmini e la pioggia battente. Però che bello il
percorso, abbiamo incontrato dei tratti molto suggestivi, uno tra questi è stata la Piana di Castelluccio. Che meraviglia. L'abbiamo attraversata tutta per raggiungere il piccolo paese da cui ne prende il nome. Lì c'è una distesa immensa di fiori bellissimi, scandita dalla pace e dal frinire dei grilli, con narcisi, anemoni e tantissime altre piante. Di quella zona sono molto rinomati i legumi, tra cui la lenticchia, addirittura di indicazione geografica protetta (roba seria). Il piccolo paese di Castelluccio di Norcia (1452 m) ne sovrasta la piana, elevandosi ad una centinaia di metri da essa. E' molto raccolto e caratteristico, a colpirmi di quel posto sono state soprattutto le scritte fatte sui muri, incomprensibili inizialmente a mio giudizio, non capivo di cosa si trattasse, solo dopo, leggendo delle informazioni, ho compreso che si trattava di eventi che hanno avuto origine tutti da una lite tra innamorati (qui c'è la storia). Ripresa la macchina ci siamo direzionati a Forca di Presta, sul filo di confine tra le Marche e l'Umbria. Ricordavo appena quella zona, c'ero stata lo scorso anno quando ero salita sul Vettore, ma era la seconda volta che salivo in montagna e per questo la mia percezione era un po' alterata. Ho riscoperto un luogo incantato. Appena arrivati ho approfittato subito per fare un giro lì vicino, scoprendo addirittura dei prati azzurri. (Non avevo mai visto una così alta concentrazione di fiori blu in montagna!). Il rifugio è stato molto ospitale, si mangia e si beve molto bene. E poi la notte... sapendo che nei paraggi c'erano delle volpi che giravano lì intorno in cerca di cibo mi sono appostata là fuori, perchè volevo vederle da vicino. Forse avrò passato un paio di ore così, ad ascoltare la notte e ad aspettarle... ero talmente assorbita da quel contesto che ho perso la cognizione del tempo (...e un po' anche dello spazio). A domani... :-)

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