giovedì 27 maggio 2010

Monte Magnola dalle Fosse e il Prato della Corte


Desideravo tanto recarmi sull'altopiano delle Rocche per vedere in pieno la fioritura del narciso, adesso all'apice della bellezza. Questo però era l'ultimo giorno possibile, visto che già da domani i rocchigiani cominceranno a tagliarli per addobare i carri della festa in suo onore (info). Tenendo conto di questa considerazione rivolgo l'attenzione su Monte Magnola (2223 m), proprio perchè è raggiungibile da quella zona. A causa di alcuni impegni pomeridiani abbiamo deciso di salire quella montagna dalla via più breve di tutte, ovvero dalla base degli impianti sciistici “Magnola di Ovindoli” (1450 m). A livello orientativo il percorso è stato molto semplice, non ci potevamo sbagliare perchè abbiamo intrapreso una delle piste nere degli impianti, quella del Pistone. (Ammazza quanto è ripida). Dopo una breve sosta su monte Pidocchio (1846 m), dove ci siamo rifatte un po' gli occhi col panorama, siamo arrivate al Rifugio Telespazio del CAI di Avezzano (1979 m), impiegando circa un'ora e mezza. Proprio lì vicino c'è la stazione di arrivo della seggiovia Montefreddo (1854 m)... vedere gli impianti sciistici fuori dalla stagione invernale mi dà una sensazione di vuoto metafisico. Il vento s'insinuava tra le fessure della struttura, fischiava e sibilava in maniera sempre più forte. Ripreso il percorso verso la cima di Monte Magnola (2223 m), in un'ora scarsa siamo arrivate su. Ma a causa del vento troppo forte siamo rimaste pochissimo... (e poi io volevo andare a vedere i narcisi!)... Riscendiamo sempre per la via del Pistone, che in discesa si è fatto sentire tutto sulle ginocchia (senza dubbio era meglio la salita). Ora ci aspettavano i
narcisi. Dovevamo andare precisamente nella piana situata tra Rocca di Mezzo, Terranera e Rocca di Cambio, è lì che li colgono per addobbare i carri, e la starda principale della zona l'attraversa semplicemente. Sulla carta ho visto che questa località (andando in direzione di L'Aquila) prende il nome di Prato della Madonna (a sinistra della starda), e Prato della Corte (a destra). Come li abbiamo visti abbiamo lasciato l'auto e ci siamo immerse in quella distesa meravigliosa di fiori. Il vento caldo che soffiava in quel momento esaltava ancora di più quel profumo così inebriante, e il frinire dei grilli anticipava di molto l'estate, che sentivo già sulla mia pelle. Non volevo essere in nessun altro luogo che in quello.Non riuscivo a staccarmi più da lì. Era la stessa materia di un sogno. Vedere quei fiori mossi dal vento era come ascoltare un canto d'amore.

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