Maggio si lasciava scoprire tra antichi sentieri nascosti nel
rigoglio delle vegetazioni. Ogni fiore schiudeva il Paradiso e i germogli di
tenerefoglie avevano al tatto la stessa dolcezza della guancia di un bambino. La
meraviglia era ovunque si era in grado di scrutare oltre il semplicevedere,
tra il respiro e l’indagine di una natura accogliente e ritrovata, e per questo
ancora più bella. Un tetto articolato di nubi faceva dacopricapo a montagne regali
e familiari, ora vestite dal verde rinnovato dei boschi e dal sentimento di
appartenenza.
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