Il percorso saliva sul lungo filo di cresta del Monte
Puzzillo, innalzandosi al di sopra dei boschi e degli altipiani, tra visuali
pulite aridosso di un cielo limpido con appena qualche nuvola in compagnia del
sole. Tra le pietre si schiudeva la bellezza delle primule orecchiad’orso, con
il loro giallo lucente, le viole montane e i fiori di globularia, piccoli microcosmi
dove api ed altri insetti bottinavano la dolcezza deipollini di maggio. I pendii
spogli, a malapena maculati di ginepri, scivolavano a valle per inabissarsi nei
boschi, mentre la partesommitale della montagna si ergeva solennemente come una
piramide perfetta. Seguivamo il filo di cresta oltre la vetta, a cercare un
affacciosulla Valle Leona e la discesa lungo la Macchia del Puzzillo, località
accessibile eppure remota, lontana da tutto e da tutti, immersa nellaquiete
della vegetazione. Usciti dal bosco attraversavamo una serie di dolci
avvallamenti che modulavano la Piana prima di stendersi verso ilfondo
completamente asciutto del Lago stagionale, da lì una carrareccia ci
accompagnava sulla via del ritorno, chiudendo il bellissimo anello alvalico
della Chiesola di Lucoli.
sabato 23 maggio 2020
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