giovedì 14 maggio 2020

Anello di Monte San Franco dal Ponte della Lama e per la Madonna della Zecca

Salivamo dal Ponte della Lama lungo la dorsale di Monte San Franco, sotto il peso di un cielo coperto ma stabile e il vento caldo delloScirocco. I panorami erano velati, ma nonostante questo comunque bellissimi, confusi tra sovrapposizioni di prospettive aeree in grado dialleggerirne le visuali. I piccoli fiori di montagna ci donavano la bellezza di infiniti microcosmi: in un ambiente apparentemente spogliocome quello l’attività frenetica degli insetti, intenti a bottinarne il nettare, celebrava la vita. I profili indecisi delle montagne custodivano iframmenti di neve come vaghi ricordi del freddo, mente dal basso, nel fitto dei boschi, riecheggiava il canto del cuculo a segnare la finedell’inverno. Seguivamo il filo di cresta al di sopra delle Valli dell’Inferno e del Paradiso, per poi scendere nei prati sottostanti dovele peonie selvatiche tenevano ancora per sè la bellezza dei loro boccioli, lasciando alla nostra immaginazione soltanto il potenziale del lorofascino. Ai margini del sentiero, sulla via del ritorno, alle pendici occidentali di Monte San Franco, giaceva nell’ombra l’edicola rupestredella Madonna della Zecca, la cui raffigurazione prendeva forma in una piccola statuina alloggiata in una nicchia, ai lati di un modestosgrottamento, la cui collocazione era stata celebrata dagli Alpini il 14 agosto 1955, ma che tuttavia risultava già preesistente. 

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