domenica 12 maggio 2013

Il sito archeologico di Juvanum

Proseguivamo il viaggio in moto lungo il versante orientale della Majella con un itinerario preciso da visitare: questo era il giorno del mio compleanno e come regalo desideravo conoscere il più possibile di quella zona. I tempi e il cielo sempre in bilicocon le precipitazioni ci limitavano nelle varie tappe, ma noi assecondavamo la natura nelle sue varie evoluzioni, lasciando sfogare i temporali primaverili sotto ripari improvvisati, per scoprire subito dopo una natura pulita, in grado di rendereancora più visibile i panorami in lontananza. Aveva appena smesso di piovere sul sito archeologico di Juvanum, e il sole si apprestava nuovamente a scaldare la terra. Tantissime fioriture donavano colore all’erba incolta, che si alzava molto da terraquasi a voler coprire l’antico insediamento. Oltre a noi non c’era nessuno su quelle antiche colline, solo la quiete e il silenzio smosso dal vento. Affacciata su uno spettacolare panorama del versante orientale della Majella, l’area archelologica diJuvanum è una delle più interessanti dell’Abruzzo. Oggetto di un’ampia risistemazione nei primi anni Novanta, offre al visitatore i resti di una città romana di discreta estensione. Ricordata da Plinio nella Storia Naturale, Juvanum si èsviluppata in età repubblicana e ha mantenuto una notevole importanza anche negli ultimi secoli dell’Impero. Il governatore Fabio Massimo ne resaurò le mura nel 352 d.C. facendo anche costruire un secretarium, un tribunale chiuso al pubblico. Lazona era stata utilizzata per insediamenti anche in epoche più remote. La città dei Frentani – non ne conosciamo il nome – sorgeva però secondo gli archeologi qualche chilometro a sud del sito romano, probabilmente nei pressi della odiernaMontenerodomo, località meglio dotata di difese naturali. I resti del santuario della Madonna di Palazzo testimoniano che la zona mantenne notevole importanza anche nel Medioevo.  Gli scavi, distesi su ampi pendii erbosi che circondano il cocuzzolodell’acropoli includono due tempietti gemelli (almeno uno dei due era dedicato ad Ercole) collegati da una bella via lastricata con il foro, al centro del quale è una piazza rettangolare di 62 per 27 metri. Su questa sorgeva una basilica e una sala dedicata alculto imperiale degli Augustales, simile a quella scavata a Lucus Feroniae, area archeologiga pochi chilometri a nord di Roma. Intorno ai tempietti sono i resti delle poderose mura dell’acropoli. A breve distanza dalla zona sacra è anche la caveadel teatro, affacciata su un ampissimo panorama. (...)  (Il testo riportato in corsivo è stato tratto in parte dal capitolo ”Sui colli di Juvanum” – Guida alle Meraviglie sconosciute d’Abruzzo di Stefano Ardito, Carsa Edizioni). 

2 commenti:

  1. Oh! Grazie mille per questo post! L´ho conosciuto, grazie a te, un sito molto interessante su cui probabilmente scriveró più tardi sul mio blog. Ho visitato il sito ufficiale del parco, e ho visto una ricostruzione 3D di quello che era qui, e così ho potuto comprendere l´origini delle rovine che hai fotografato ed, anche, scrito. Grazie, davvero! Nel fare il mio post, se mi presti qualche foto, citerò la sorgente, in modo che i miei lettori potranno visitare il tuo blog anche! Fantastiche fotografie! Abbraccio!

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  2. Certo, usa pure le foto, e grazie a te per l'attenzione

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