Proseguivamo il
viaggio in moto lungo il versante orientale della Majella con un itinerario
preciso da visitare: questo era il giorno del mio compleanno e come regalo
desideravo conoscere il più possibile di quella zona. I tempi e il cielo sempre
in bilicocon le precipitazioni ci limitavano nelle varie tappe, ma noi
assecondavamo la natura nelle sue varie evoluzioni, lasciando sfogare i
temporali primaverili sotto ripari improvvisati, per scoprire subito dopo una
natura pulita, in grado di rendereancora più visibile i panorami in lontananza.
Aveva appena smesso di piovere sul sito archeologico di Juvanum, e il sole si
apprestava nuovamente a scaldare la terra. Tantissime fioriture donavano colore
all’erba incolta, che si alzava molto da terraquasi a voler coprire l’antico
insediamento. Oltre a noi non c’era nessuno su quelle antiche colline, solo la
quiete e il silenzio smosso dal vento. Affacciata
su uno spettacolare panorama del versante orientale della Majella, l’area
archelologica diJuvanum è una delle più interessanti dell’Abruzzo. Oggetto di
un’ampia risistemazione nei primi anni Novanta, offre al visitatore i resti di
una città romana di discreta estensione. Ricordata da Plinio nella Storia
Naturale, Juvanum si èsviluppata in età repubblicana e ha mantenuto una
notevole importanza anche negli ultimi secoli dell’Impero. Il governatore Fabio
Massimo ne resaurò le mura nel 352 d.C. facendo anche costruire un secretarium,
un tribunale chiuso al pubblico. Lazona era stata utilizzata per insediamenti
anche in epoche più remote. La città dei Frentani – non ne conosciamo il nome –
sorgeva però secondo gli archeologi qualche chilometro a sud del sito romano, probabilmente
nei pressi della odiernaMontenerodomo, località meglio dotata di difese
naturali. I resti del santuario della Madonna di Palazzo testimoniano che la
zona mantenne notevole importanza anche nel Medioevo. Gli scavi, distesi su ampi pendii erbosi che
circondano il cocuzzolodell’acropoli includono due tempietti gemelli (almeno
uno dei due era dedicato ad Ercole) collegati da una bella via lastricata con
il foro, al centro del quale è una piazza rettangolare di 62 per 27 metri. Su questa
sorgeva una basilica e una sala dedicata alculto imperiale degli Augustales, simile
a quella scavata a Lucus Feroniae, area archeologiga pochi chilometri a nord di
Roma. Intorno ai tempietti sono i resti delle poderose mura dell’acropoli. A breve
distanza dalla zona sacra è anche la caveadel teatro, affacciata su un ampissimo
panorama. (...) (Il testo riportato
in corsivo è stato tratto in parte dal capitolo ”Sui colli di Juvanum” – Guida alle Meraviglie sconosciute d’Abruzzo
di Stefano Ardito, Carsa Edizioni).
domenica 12 maggio 2013
Il sito archeologico di Juvanum
Etichette:
juvanum,
montenerodomo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Oh! Grazie mille per questo post! L´ho conosciuto, grazie a te, un sito molto interessante su cui probabilmente scriveró più tardi sul mio blog. Ho visitato il sito ufficiale del parco, e ho visto una ricostruzione 3D di quello che era qui, e così ho potuto comprendere l´origini delle rovine che hai fotografato ed, anche, scrito. Grazie, davvero! Nel fare il mio post, se mi presti qualche foto, citerò la sorgente, in modo che i miei lettori potranno visitare il tuo blog anche! Fantastiche fotografie! Abbraccio!
RispondiEliminaCerto, usa pure le foto, e grazie a te per l'attenzione
RispondiElimina