mercoledì 18 maggio 2011
I Narcisi dell'Altopiano delle Rocche: tra Terranera, Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo
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So' sajitu aju Gran Sassu,
so' remastu ammutulitu...
me parea che passu passu
se sajesse a j'infinitu!
Che turchinu, quante mare,
che silenzio, che bellezza
pure Roma e j'atru mare
se vedea da quell'ardezza.
Po' so' jitu alla Majella,
la muntagna è tutta 'n fiore;
quant'è bella, quant'è bella,
pare fatta pe' l'amore!
Quantu sole, quanta pace,
che malia la ciaramella
ju pastore veja e tace
pare ju Ddiu della Majella.
Po' so' jitu alla marina
e le vele colorate
co' ju sole la mmatina
se so' tutte 'Iluminate.
Se recanta la passione
ju pastore alla montagna,
ji responne 'na canzone
dajiu mare alla campagna.
Ciao
RispondiEliminaMi sento in diritto di contestare la festa del narciso. Non credo che questa mia dichiarazione possa essere condivisibile, ma sono abituato a non essere condiviso. Penso che la festa del narciso sarebbe molto più bella se i partecipanti potessero godere dei narcisi li dove essi nascono. Piccoli sentieri nei prati di Rocca di Mezzo permetterebbero a tutti di vivere un giorno insieme a questi splendidi Esseri, godendo della loro vista ed inebriandosi della loro essenza. Poi in paese ci sarebbe il tempo di canti e di divertimenti, ma lasciando i narcisi a vivere la loro esistenza nei prati, in mezzo all'erba della primavera, attendendo che gli amanti si stendano nel prato, con gli occhi fissi al cielo, a guardare le nubi rincorrersi nel vento tiepido , sollevandosi verso di esse insieme al profumo meraviglioso dei loro petali.
...sono 56 anni che si fa la Festa del Narciso e ancora questo fiore non si è estinto...che i problemi siano altri?
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