Il profumo dei narcisi riecheggiava come un canto, così esaltato dal sole che ne diffondeva il profumo. Le calde giornate di primavera si disponevano silenziose per l’estate: ora veniva iltempo del caldo, della quiete, con la terra riarsa al sole e il sollievo delle ombre. Tra la stagione degli amori e la stagione dei frutti, la Natura frapponeva una stasi rovente, fatta dell’oro deicampi di grano, dei papaveri e dei fiordalisi. La terra portava in grembo la maturazione della vita, e forse per questo doveva riposare. Lo spettacolo meraviglioso si perdeva a vista d’occhionelle sfumature di bianco viste in lontananza: bisognava immergersi dentro quel mondo, per godere di tutta la sua meraviglia. L’Eco della ninfa si perdeva dietro ogni fiore, chemosso dal vento liberava il suo profumo. Come sono cari i narcisi agli amanti, a tutti coloro che amano, che prima di voler bene agli altri amano se stessi.
mercoledì 18 maggio 2011
I Narcisi dell'Altopiano delle Rocche: tra Terranera, Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo
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Ciao
RispondiEliminaMi sento in diritto di contestare la festa del narciso. Non credo che questa mia dichiarazione possa essere condivisibile, ma sono abituato a non essere condiviso. Penso che la festa del narciso sarebbe molto più bella se i partecipanti potessero godere dei narcisi li dove essi nascono. Piccoli sentieri nei prati di Rocca di Mezzo permetterebbero a tutti di vivere un giorno insieme a questi splendidi Esseri, godendo della loro vista ed inebriandosi della loro essenza. Poi in paese ci sarebbe il tempo di canti e di divertimenti, ma lasciando i narcisi a vivere la loro esistenza nei prati, in mezzo all'erba della primavera, attendendo che gli amanti si stendano nel prato, con gli occhi fissi al cielo, a guardare le nubi rincorrersi nel vento tiepido , sollevandosi verso di esse insieme al profumo meraviglioso dei loro petali.
...sono 56 anni che si fa la Festa del Narciso e ancora questo fiore non si è estinto...che i problemi siano altri?
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