Monte Ocre (2204 m) è una delle montagne che più amo. Forse perchè la riconosco un po' ovunque: basta alzare lo sguardo che è sempre lì, a portata di vista, e non solo da L'Aquila, ma anche da molti paesi che la circondano. Ricordo di quando ci sono salita la prima volta, era fine luglio e faceva caldo. Il cielo d'estate, la terra riarsa, il vento ambrato che dava sollievo... avevo conosciuto così questa montagna, ora ero felicissima di riscoprirla di nuovo sotto un'altra veste, sì perchè ogni volta è una riscoperta. E' vero che le montagne sono sempre lì, ma è vero anche che basta una piccola variazione per rinnovarle. Spesso cambiano anche nell'arco della stessa giornata, annientando la possibilità di darle per scontate. Lasciata la macchina al piccolo paese di Ripa di Bagno (816 m) ci incamminiamo per il lungo percorso che abbiamo deciso di intraprendere. Il sentiero è ripido fin da subito, il dislivello da fare è superiore ai 1400 metri (molto superiore se si considerano anche i saliscendi). Saliamo per un percorso che si incanala tra le rocce, fa impressione quanti massi sono franati lì a causa del terremoto. Percorriamo una strada che passa sotto la piccola chiesa della Madonna delle Canali (963 m), per il Fossato di Fonte Machè, il rifugio di Pesco Croce (1342 m), fino ad arrivare al Male Passo (1488 m). Da qui ci direzioniamo verso il Valico dei Monti di Bagno (1792 m). C'era un vento così forte lassù che sembrava schiaffeggiarci, frapponeva resistenza, e a volte spostava. Abbiamo cercato di seguire un percorso un po' più riparato, salendo in direzione dei Tre Bauzi (2150 m).
Purtoppo proprio lì siamo stati costretti a fermarci, l'ultimo tratto che saliva sulla vetta di Monte Ocre (2204 m) era completamente innevato, troppo ripido, e noi non eravamo attrezzati per farlo (e pensare che proprio ieri un caro amico mi ha regalato una bellissima piccozza!)... mentre dal versante a sud, di certo più pulito, soffiava un vento troppo forte da sostenere. Va bene anche così, bisogna anche saper rinunciare. Con la montagna non si scherza. Da Ripa di Bagno ai Tre Bauzi abbiamo impiegato 4 ore e 45 minuti a salire. Dopo una brevissima pausa (in un punto riparato) siamo riscesi, variando il percorso fino a Vallemara, ricongiungendoci poi al Male Passo, e poi di nuovo giù, fino a tornare a Ripa di Bagno, impiegando a scendere forse tre ore e mezza. Tra un mese ci riproviamo.
Purtoppo proprio lì siamo stati costretti a fermarci, l'ultimo tratto che saliva sulla vetta di Monte Ocre (2204 m) era completamente innevato, troppo ripido, e noi non eravamo attrezzati per farlo (e pensare che proprio ieri un caro amico mi ha regalato una bellissima piccozza!)... mentre dal versante a sud, di certo più pulito, soffiava un vento troppo forte da sostenere. Va bene anche così, bisogna anche saper rinunciare. Con la montagna non si scherza. Da Ripa di Bagno ai Tre Bauzi abbiamo impiegato 4 ore e 45 minuti a salire. Dopo una brevissima pausa (in un punto riparato) siamo riscesi, variando il percorso fino a Vallemara, ricongiungendoci poi al Male Passo, e poi di nuovo giù, fino a tornare a Ripa di Bagno, impiegando a scendere forse tre ore e mezza. Tra un mese ci riproviamo.
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