domenica 25 aprile 2010

Monte Gabbia da Fonte Palomba


Questa è stata la seconda uscita del CAI dell'Aquila. Il sito la descriveva così (riporto le informazioni): MONTE GABBIA ESCURSIONE del 25 APRILE 2010 · coordinatore A.E. Gianfranco Micarelli (in collaborazione A.E. Latino Bafile, A.E. Alfredo Fossi, A.E. Leucio Rossi) - Località di partenza escursione: FONTE PALOMBA 1080 m · Punti di transito: M.GABBIA, F.TE BRIGNOLA, RIF.GHENGA, PIANO DEL MONTE · Lunghezza complessiva percorso: circa 10 Km · DISLIVELLO IN SALITA: ~ 690 M · TEMPO DI PERCORRENZA STIMATO: 6 ORE S.C. Difficoltà: E; e così è stata, solo che nei tempi di percorrenza non sapevo che fossero inserite anche le pause, numerose e abbastanza lunghe (d'altronde con i gruppi...), non vorrei sbilanciarmi troppo, ma credo che con 4 ore comode si fa benissimo tutto il giro. Partiti da Fonte Palomba (1080 m), abbiamo percorso un comodo sentiero leggermente ripido che passa in mezzo ad un bellissimo bosco di pini, forse potrebbe essere questa la parte più impegnativa di tutto il percorso, caratterizzato prevalentemente da pendenze morbide, assolutamente poco difficoltose e molto molto piacevoli. La vetta si raggiunge impiegando poco tempo. Quella segnata come cima di Monte Gabbia (1497 m), in realtà è un'anticima, perchè il punto di maggiore elevazione è situato a breve distanza, ed è segnato sulla carta a 1504 metri, ed è contraddistinto, sul territorio, da una specie di croce di legno un po' arrangiata. Nonostante sia una montagna bassa, l'ho trovata molto panoramica: a Nord si leggeva bene tutta la linea dell'orizzonte che correva lungo i Monti Sibillini, quelli della Laga e del Gran Sasso (con un certo risalto su Monte Corvo che spiccava dalla foschia), mentre a Sud ammiravo con occhi nuovi Monte Calvo, Monte Nuria e Monte Giano... irriconoscibili dal mio occhio inesperto da quella prospettiva. Sulla seconda cima incontrata di Monte Gabbia (o Monte Cabbia?!), quella di 1504 metri, passa il confine di regione che taglia in due il territorio: a Est c'è l'Abruzzo e ad Ovest il Lazio (...mi piacciono i punti di confine...). Proseguendo in direzione del Terminillo (talmente definito che sembrava si potesse toccare), siamo scesi a Fonte Brignola (1187 m), dove il fontanile presenta due bocchette, la pricipale, che non credo sia eccezionale come acqua perchè sgorga e si rimmette successivamente nel condotto, e la secondaria, disposta in basso a destra, probabilmente sorgiva. Dal Piano di Brignola abbiamo seguito un sentiero pianeggiante molto comodo che arriva nella Valle Stadana, dove è presente un casale privato che prende il nome di Rifugio Chenga (ex Casale Laurenzi), dove, montata su una porta, è presente una tavola con una scritta che dovrebbe essere legge: RISPETTA E SARAI RISPETTATO. Sono presenti, in zona, molti ruderi di
ricoveri di pastori. Successivamente, il percorso ad anello che abbiamo eseguito passa lungo un sentierino addossato a Valle Acera, da cui si godeva la vista sulla bellissima vallata sottostante di Santo Nunzio, dove i campi diversamente coltivati creavano un gioco di colori alternati. Tagliando il percorso in direzione del Piano del Monte abbiamo seguito, per un tratto di strada, una comoda carrareccia che conduce al paese. Svalicando per un'altra vallata (per tagliare) ed intrapreso un altro sentiero, ci siamo trovati nei pressi di questo cartello, dove intrapresa la direzione che si inerpica su Monte Gabbia (o Monte Cabbia?!) abbiamo trovato un segnale di fondamentale, inestimabile, assoluta importanza: l'ometto di pietra più bello del mondo, che come un faro nella notte ci ha indicato la via, manco fosse Virgilio all'Inferno. Da lì a poco si raggiunge facilmente il Rifugio Monte Cabbia (1121 m) della forestale, rintersecando così la strada iniziale dell'andata, che passa nel bosco e conduce a Fonte Palomba. Girando su internet per cercare informazioni sul territorio, mi sono imbattuta nel sito del paese di Cabbia di Montereale, davvero ben fatto, che illustra per bene il territorio, la sua storia e la sua attività. E proprio approfittando dell'ottima funzionalità di questo sito che mi sono (appena) tolta il dubbio riguardo la giusta denominazione del luogo, a volte riportato come Cabbia e a volte come Gabbia. Mi ha gentilmente risposto Monia Pizzelli, colei che gestisce il sito, che, informandosi, mi ha fornito un'eccellente spiegazione scritta appositamente da Concezio Salvi, che riporto qui di seguito.
Cabbia o Gabbia? Il paese prese il nome di Caja da Valle Caja, la valletta posta sotto la Palommara tra Lu Fossatu e jò e Lu Pantanicciu. Ancora oggi esiste la dicitura Alacaja intendendosi la parte di quella valletta verso il villino e la casa di Nando. Alacaja probabilmente da v-allecaja. Quando, forse nei primi decenni del secolo scorso, il nome è stato "italianizzato" la Caja è diventata inizialmente Gabbia e non Cabbia poichè foneticamente è più facilmente pronunciabile e dalla pronuncia verbale si è poi passati alla parola scritta. Inizialmente i Cajani non si preoccuparono di ciò, sia perchè alla prese con problemi più pressanti, sia perchè il livello culturale era modesto. Successivamente, dopo gli anni Sessanta del secolo scorso, con una elevata percentuale di laureati e diplomati tra i Cajani, qualcuno ha iniziato a trovare "sconveniente" il termine "Gabbia" anche perchè soggetto a salaci battute: "gabbia di matti", "ma voi vivete in gabbia", "vi hanno rinchiusi in gabbia" etc... etc... Questo ad esempio ha portato che le scritte stradali, fatte dal Comune di Montereale, che indicano gli ingressi del paese riportano la dicitura CABBIA con la “C”. Ricordo vagamente che quelle indicazione stradali inizialmente erano state fatte con la dicitura Gabbia ma furono subito fatte cambiare prima di essere posizionate. Tutti questi passaggi, nel corso dei decenni, hanno portato alla presenza contemporanea delle due diciture anche su piantine geografiche o similari. Da qui i dubbi di alcuni.
Per tutto quello precedentemente esposto, per me, il nome corretto è CABBIA e non GABBIA. Probabilmente tra qualche decennio la dicitura con la “G” andrà progressivamente ad estinguersi. Siamo riusciti finalmente ad uscire dalla Gabbia!!!
Concezio Salvi

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