Siamo salite da Tornimparte per la strada di Valle di Ruella, di cui gli ultimi tornanti sono contraddistinti dai resti di un'antica strada romana amiternina. Quello che ne rimane pare tuttavia poco, da come ho letto c'è stato uno scempio che ha danneggiato questo percorso e suscitato molte proteste.
La carrareccia, lunga circa due chilometri e mezzo, porta a dei prati che sembrano di velluto verde, qui, sparsi, ci sono diversi casali, e c'è anche una fonte, detta dei Cobelli.
Il percorso poi attraversa un bosco e prosegue per una radura aperta che prende il nome di conca delle Ferrarecce. Seguendo il percorso si incontra prima un rifugio, e poi un pozzo scoperto. Da qui in poi la terra diventa rossa, acida, desolata, con i resti di ossa di animali ormai scarniti di
tutto... L'ultimo tratto si prende di petto e porta alla cima. La croce della vetta è fatta da due zeppi incrociati legati da uno spago e la targa è una piccola lamiera scritta da pò di bianchetto che riporta l'elevazione della montagna: 2000 metri. Prima di riscendere abbiamo seguito la cresta di tutto il costone, fino al Vado di Femmina Morta.
Nessun commento:
Posta un commento