La valle del Chiarino refrigerava le sue zone d’ombra grazie
al corso del fiume, quell’acqua gelida era in grado di creare unmicroclima all’interno
del bosco totalmente diverso da quello che era fuori. Il calore del sole
premeva sulla grande vallata aperta,tanto da indicarci come miglior percorso
per Monte Corvo il suo filo di cresta, dove il vento movimentava l’aria e
donavarefrigerio. La lunga dorsale panoramica lasciava scoprire fin da subito alte
prospettive, il nostro sguardo incrociava quello dellealtre montagne dandoci
la sensazione di cavalcare la schiena di un gigante. Da ogni angolazione
scoprivamo panorami esposti digrandissima bellezza, aperti al di sopra di
boschi e vallate: lo sguardo si soffermava nelle prossimità del nostro cammino
perpoi scivolare a valle verso interminabili pendii ammantati di falasco. La parte
sommitale di Monte Corvo si vestiva del grigiochiarore degli sfasciumi: la
roccia era alla ricerca della stessa tonalità delle nubi, che il vento giocava
a stendere da un lato dellamontagna, allungando così la percezione della
terra. Su quel suolo lunare si compiva un lungo filo di cresta, sempre più tagliente
indirezione della Sella di Monte Corvo, dove le correnti ascensionali compivano
frenetici tragitti verticali, segnando un nettocontrasto visivo da un lato e l’altro
della montagna.
domenica 11 agosto 2013
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Grazie a te possiamo davvero conoscere, nelle tue pubblicazioni, questa natura grezza ! Quanti luoghi nascosti, sconosciuti e da scoprire! Bellisimo tutto! Abbraccio.
RispondiEliminace ne sono così tanti di posti ancora da scoprire, spesso anche quelli che si crede di conoscere possono essere visti con occhi nuovi. Grazie per il tuo commento :-)
Eliminapoesia di cresta... complimenti per gli scenari immortalati con la macchina fotografica e le parole!
RispondiEliminagrazie Luca, sei molto gentile!
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