Sotto
Palermo, ingarbugliata di strade, dove tutti correvano freneticamente,
riposavano le Catacombe dei Cappuccini. Tutto immediatamente si spegneva,
cessavano i rumori, e persino la gente non parlava più. Centinaia di mummie si
disponevano arivestire le pareti dei corridoi comunicanti, diventando materia
espositiva di quello che un tempo era la vita. Chissà quanti sogni avevano motivato
quelle membra, quante speranze e sentimenti avevano esaurito quella materia organica.
Tutto giaceva comesostanza immobile, il penultimo stadio prima della polvere,
prima di quel tutt’uno generale che mi piace pensare come elemento sostanziale
del mondo. I vivi si prendevano gioco della morte mettendone in vendita l’apparenza facendo pagare un bigliettoall'ingresso;
lì sotto c’erano tutte le classi sociali divise per categoria, come se fosse un
dettaglio irrilevante che la morte sia l’unica portatrice di uguaglianza.
sabato 31 agosto 2013
Sicilia - Le Catacombe dei Cappuccini
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Impressionante! Questa pubblicazione è spaventoso ... Vedere tutte queste mummie insieme, dovrebbe portare ad una sensazione molto forte. Congratulazioni per questo articolo e degli due precedenti, Sara. Colgo l'occasione per commentare tutti insieme, mi hanno sembrato molto interessanti! Grande abbraccio.
RispondiEliminaGrazie Patzi, mi fa tanto piacere che leggi sempre i miei articoli! Il luogo è senza dubbio molto particolare, però il fatto che sia così commercializzato con il biglietto all'ingresso e quindi turistico (ci va tantissima gente) lo rende meno spaventoso... anche se a visitarlo da soli sono certa che fa un altro effetto!!
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