Le vie della monticazione si svelavano sotto il peso
delle nuvole, tutte quelle tonalità grigie vestivano montagne e vallate, elasciavano percepire la primavera giusto dalla presenza dei crochi, molti di
essi erano chiusi a causa dell’umidità, e sipiantavano nel terreno come
piccole presenze. Il Tempietto di Sant’Eusanio sui piani di Fugno mostrava a
distanza di pochi anniun ampliamento della struttura, lo stazzo adiacente
accoglieva una stalla e non tradiva la sua funzione tradizionale: accadevaadesso come accadeva nel passato che una chiesa di montagna diventasse ricovero
pastorale, ma non mi aspettavo una cosa delgenere anche ai giorni nostri. Dal
crinale di Monte Ruzza lo sguardo si apriva maggiormente sulle vallate
sottostanti,ricamate da carrarecce lunghe e solitarie, le nuvole tendevano
sempre più a dissolversi rivelando così ulteriori panorami. Laneve resisteva
solo in pochissimi punti, ormai la primavera era giunta e si percepiva
nonostante il maltempo e le precipitazioni.Andavamo alla ricerca del sentiero
di congiunzione tra i Piani di Fugno e l’abbazia di San Crisante, tutto si
perdeva nell’inganno dipoche tracce di animali: quello che un tempo viveva la
continua frequentazione dell’uomo ormai giaceva nel silenzio di stazzi semi-abbandonati,
inglobati nella natura e vissuti solo di passaggio.
domenica 7 aprile 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento