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Santa Maria della Pietà ed altri interni tra Rocca Calascio e Santo Stefano di Sessanio
La dimensione del Sacro spesso è solo un volume invalicabile. Ancor più spesso è la sola percezione di un’idea di spazio. Le cose, solo perché non si vedono, non vuol dire che non esistano, anzi, a volte sono addirittura più belle. Quando ad una parte oggettiva ne
aggiungiamo una nostra soggettiva inevitabilmente generiamo un ideale perfetto. Perfetto per noi. Da tantissimo tempo avevo desiderio di visitare l’interno di Santa Maria della Pietà, la piccola chiesa ottagonale posta alla base di Rocca Calascio. Sempre
perennemente chiusa si era disegnata da sola dentro la mia testa. Finalmente oggi avevo la possibilità di entrarci, grazie alla visita ufficiosa di un noto personaggio pubblico e politico, esperto stimatore e storico dell’Arte. Grazie alla sua presenza ho avuto la
possibilità di accedere a dei luoghi altrimenti inaccessibili per me. Oltre Santa Maria della Pietà abbiamo visitato la minuscola Cappella di San Francesco e la Chiesa e il Convento di Santa Maria delle Grazie, poste tra Calascio e Rocca Calascio; la Chiesa di Santo
Stefano Protomartire, quella della Madonna del Suffragio e quella parrocchiale di Santa Maria in Ruvo, situate invece a Santo Stefano di Sessanio. È stata davvero un’emozione molto grande per me visitare questi luoghi così difficilmente aperti al pubblico.
A Santo Stefano di Sessanio, inoltre, siamo stati accolti (sempre grazie alla presenza di questa persona) dalla gestione di Sexantio, il noto albergo diffuso che ha riqualificato di molto questo borgo meraviglioso: è grazie alle loro ristrutturazioni che il paese ha
riportato meno danni possibili a seguito del terremoto, tutti dovremmo essere grati all’intelligenza di questi imprenditori. Una ad una ci hanno aperto le camere che avevano a disposizione, permettendoci così di visitarne la bellezza. Ogni stanza aveva il
sapore antico della tradizione e il calore della progenie. Ma soprattutto aveva la cura, l’amore con cui era stata ripristinata.
Che bei colori! Che fortuna aver potuto entrare in quei posti quasi sempre chiusi.
RispondiEliminaPurroppo dopo il terremoto sono ancora più numerosi.
Non so se sei mai stata alla Madonna del suffragio a Castel del Monte (oggi ancora impraticabile), sembra di fare un viaggio nel tempo.
Sì la conosco, ma purtroppo quando sono andata era chiusa. Ho visto diversi puntellamenti lì, che peccato, questo terremoto è stato davvero devastante...
RispondiEliminaCiao, puoi postare altre foto dell'interno? Vorrei vederla ma non sono riuscito a trovare foto, a parte quelle ormai notissime dell'esterno.
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