martedì 4 gennaio 2011

Eclissi parziale di Sole, 9h46'

L’eclissi di sole mi fa pensare agli anni Sessanta, a mia madre da bambina colta di sorpresa ad ammirarla. Mi fa pensare ai tetti dell’Aquila e di Roma, ai panni stesi ad asciugare e alle canzoni di Mina. Le mille bolle blu. Evidentemente ho memoria inconsciadi qualche film che adesso non ricordo, per avere questa suggestione così vivida. Mi emoziona pensare che tante vite diverse abbiano condiviso la stessa storia, che per un attimo si siano fuse tutte a vivere un unico evento straordinario. Qualsiasi cosa si stesse facendo non poteva essere più importante di questa. Persino Madre Natura si intimorisce al suo cospetto, si sottomette vestendosi di silenzio e sospensione: gli uccelli smettono addirittura di cantare, sottolineando la tacita riverenza a qualcosadi nettamente superiore. Un allineamento perfetto potrebbe anche aprire un varco dimensionale.  L’eclissi di oggi, tuttavia, era parziale. La scrutavo da un vetrino affumicato da una candela: senza quel filtro non avrei mai potuto vederla. Vista così mi faceva abituare alla notte, disorientandomi, a dispetto del mattino, della luce e del razionale.

4 commenti:

  1. CHE DIRE? NON è POESIA QUESTA? SEI UN'ARTISTA COMPLETA. PECCATO CHE TI PIACCIA CALPESTARE LA NEVE. UN SALUTO

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  2. Grazie Maresco!! La neve mi piace tanto, ma quest'anno si sta facendo davvero desiderare! Non vedo l'ora che fa una sana fioccata così da poterla impiastricciare tutta!!!

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  3. La mattina del 15 febbraio 1961 mi svegliai prima del solito e mi precipitai con anticipo all’apertura della scuola. Noi delle ultime classi elementari sapevamo ormai tutto sull’eclisse che sarebbe iniziato da li a poco ed eravamo orgogliosi di confrontarci con gli scolari delle classi inferiori che pur essendo stati informati, non avevano capito un bel niente.
    Uscii ben fornito di vari vetri anneriti con strati via via più spessi di fumo di candela e mi avviai quasi correndo verso la scuola perché alle ore 8,30 sarebbe iniziato l’eclisse. Fummo inquadrati e portati all’esterno nel parco. L’eclisse iniziò e tutto ci parve normale, la luce pian piano scemava, ma tutto era ben visibile, come quando uno strato di nuvole copre il sole, come quando il tramonto nasconde progressivamente la luce del sole. Ma poi successe qualcosa, qualcosa che neppure la nostra fantasia poteva immaginare. La penombra in un battibaleno si trasformò in notte, come quando si entra in una grotta con gli occhi abituati all’esterno. Nessuno di noi si aspettava una cosa simile. Il buio cadde sulla terra, Le luci dei lampioni erano spente perché a quei tempi non c’era l’accensione automatica, legata al livello di luce. LA macchine non passavano semplicemente perchè”non c’erano macchine” . La FIAT 600 di mio zio era targata 6591 e ciò significava che in tutta la provincia circolavano si e no 3000 macchine. Un silenzio di tomba si appropriò della terra, la ciarliera ed insofferente comitiva di scolari si ammutolì e qualche bimbetta si avvicinò alle maestre, qualcuna volle salire in braccio. Si udì un urlo di una bimba che ci dette un tuffo al cuore, altre bimbe urlarono insieme al pianto di qualche coraggioso maschietti della prima . Gli urli,però.allentarono la tensione. Tutto fu calmato e tutto tornò in perfetto silenzio. Forse anche i maestri rimasero allibiti. Ci fu un coro di OOHHH quando attorno al nero cerchio del sole si accese una corona infuocata. Fiamme immense di levavano dalla nera superficie. La tensione aumentò e si sentirono alcuni singhiozzi prontamente zittiti dagli studenti più grandi. Quasi ogni scolari teneva stretta la mano a qualcuno, forse per dare, ma forse ancor più per ricevere coraggio. Poi da un lato dell’anello iniziò a comparire una gemma immensa, Un anello regale con una magnifica e splendente gemma si disegnò in cielo. Le bimbe fecero un commento entusiasta e lo stupore si impadronì di tutti noi. Poi la gemma diventò più grande, sommerse tutto con il suo splendore, distrusse l’anello ed il giorno si affacciò di nuovo, portando il cinguettio degli uccelli , il miagolare dei gatti randagi e l’abbaiare dei cani che per tutto il tempo erano rimasti silenziosi. Una delle più grandi e lunghe eclissi era passata sotto i nostri occhi. Nella nostra ingenuità di bimbi non sapevamo di aver assistito ad una delle eclisse più importante dei millenni. Tornammo in classe come eroi, come se il sole lo avessimo fatto tornare noi, come degli impavidi che avessero sconfitto il drago che aveva ingoiato il sole……forse era proprio così.......
    ciao
    paolo
    PS: Bellissimo il commento dell'eclisse, solo il cuore di un bimbo poteva scriverlo...

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  4. Grazie Paolo, mi hai fatto commuovere ed emozionare, mi hai fatto vivere l'eclissi del 1961.

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