La cosa che mi piace di più del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise è il suo aspetto selvaggio. Queste montagne riservano scorci aspri e desolati, dove la presenza umana si sente davvero poco. Partiti dai Prati d’Angro l’intenzione era quella di fare unlungo giro che passasse per il Rifugio di Iorio e Monte Serrone, per godere delle ultime camminate prima della neve. L’aria fredda e i colori nitidi erano l’anticamera dell’inverno; mano mano che salivamo la brina trovava la sua evoluzione nella neve che,esposta a Nord, trovava la sua consistenza nel ghiaccio. Gli ultimi cento metri nel bosco prima della cresta di Monte Ceraso sono stati molto faticosi, perché ogni passo bisognava scalettarlo a causa della neve gelata e della pendenza. Ma una volta su, ognisforzo veniva ripagato della bellezza di tutto quello che ci circondava. Vedevamo benissimo il Monte Marsicano e le sue linee morbide, tutto il profilo di cresta dei Tre Confini e la zona di Coppo dell’Orso. Per Raggiungere il Rifugio di Iorio avremmodovuto necessariamente fare un altro pezzo simile a quello fatto, anche se molto più breve, ma decidiamo tutti di rinunciare, perché non sarebbe stato un piacere visto che non avevamo l’attrezzatura adeguata. Presa consapevolezza della cosa, ci siamoletteralmente sbragati tutti in faccia al sole, in totale rilassamento, passando così piacevolmente un po’ di tempo prima di ridiscendere per il Vallone Acquaro. Sarà per un’altra volta.
sabato 11 dicembre 2010
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