Compivamo una bellissima traversata di Monte Le Quartora,
partendo dal territorio di Casamaina per raggiungere quello di Roio Piano.Una
comoda carrareccia saliva inizialmente nel bosco per poi aprirsi alla bellezza
dei panorami, quella strada era probabilmente unavia di transito che dava
accesso alle miniere di bauxite. Superato il valico, la zona di Terra Rossa
lasciava affiorare il colore che ledava il nome, purtroppo non c’era la neve a
riverberare il candore sui pendii, il bianco giaceva soltanto a chiazze e nelle
zone d’ombra, etra i ruderi dell’antico monastero di Santo Iaco. Un sentiero a
malapena percettibile si immetteva nella carrareccia chepassante per Pesco Croce raggiungeva il Passo di Vallefredda, dove un vecchio fontanile dismesso faceva
da crocevia. La bellezzadella Piana di Campoli si raccoglieva protetta dai
rilievi intorno, le casette Michetti, ormai completamente dirute, rievocavanola presenza dei suoi ultimi abitanti, famoso era il ricordo del pastore
Vittorio che fino agli anni Sessanta le aveva mantenutefunzionali soggiornando
negli stazzi. La luce bassa del pomeriggio iniziava ad inondare piano la valle,
mentre i buoi e i cavallici guardavano incuriositi e allo stesso tempo disinteressati.
Gli ultimi avvallamenti della Costa Grande fino a Capo Ripa, con i suoimaceroni disseminati e l’erba rasa e stinta, ampliavano ulteriormente il fascino di quei luoghi così similmente lunari e solitari.
domenica 28 gennaio 2024
Traversata di Monte Le Quartora dai pressi di Casamaina ai pressi di Roio Piano
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