venerdì 19 gennaio 2024

La Madonna della Neve di San Pio delle Camere su Monte Costeria

La piccola chiesa della Madonna della Neve era nascosta nel fitto della vegetazione; chiusa nelle sue mura aveva per manigliaun ramo sulla sua porta rossa. La bellezza dell’essenziale era nell’ambiente modesto e curato, diviso da un’arcata che mettevain risalto lo spazio rialzato dell’altare, sopraelevato da alcuni gradini. I segni del tempo sfiguravano l’affresco principale ma chetuttavia era ancora discretamente leggibile. Una piccola acquasantiera scavata nella roccia impreziosiva la cornice interna della finestra,mentre le parole incise, poco visibili sugli intonaci esterni, si stavano perdendo. Non c’erano più i riti di culto legati alla mietitura, si eranoaffievolite le preghiere alla provvidenza, erano cambiate le usanze dei tempi passati. C’era la memoria e le sue testimonianze,la consapevolezza dei ricordi che anche se definivano luoghi ormai dell’altrove avevano in sè ancora tanta dolcezza. Il crinale diMonte Costeria godeva di un piacevole affaccio panoramico, tornavamo per la mulattiera di Pilongo di Sotto, tra maceroni e antichi restidi basamenti di pietre a secco, mura divisorie dei coltivi montani. (Per approfondimenti: "La Montagna e il Sacro, riti e paesaggi religiosiin Abruzzo" di Edoardo Micati, Carsa Edizioni, 2018.)


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