La Valle del Campanaro si articolava in un dedalo di
sentieri diramanti la carrareccia principale. Mi colpiva molto la cura di ogni
tracciato,ben delineato e certo, che non lasciava dubbi a chi li percorreva. Nel
fitto della vegetazione, tra querce e pini neri, alcuni rifugidavano ulteriore
nota della presenza umana. La Fonte di San Rocco si individuava con l’edicola
dell’acquedotto di Poggio Picenze,datato al 1895, ma la storia non si
soffermava qui, era in ogni tracciato che vedeva rimboschita la montagna da
oltre settant’anni,nelle pietre deposte con cura e nel magnifico Muro dei
Giganti. La montagna del Cenerale mostrava le sue bellezze anche oltrela quota
boschiva, raggiungevamo la Croce del Poggio che nonostante la modesta
altitudine svettava sui panorami sottostanti e aprivala vista come un grande
respiro.
sabato 27 gennaio 2024
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