domenica 21 gennaio 2024

Peschio del Principe, l'antica Vena Rocca da Castel Sant'Angelo di Cittaducale

Le vie di Castel Sant’Angelo culminavano nella parte sommitale con un alto mastio risalente all’anno mille, protetto da una cintamuraria ancora ben conservata con feritoie strombate e bocche da fuoco, antiche predisposizioni di difesa militare. L’affacciopanoramico godeva di una bellezza straordinaria sulla valle sottostante, Umbilicus Italiae si poneva comunque al centro di tuttoquel circondario. Un sentiero molto curato si apriva tra arbusti e ginestre salendo ripidamente la volta della montagna finoad intercettare la strada sterrata per il Peschio del Principe. Guardando a valle il Lago di Paterno rifletteva come uno specchio il solecircondato di azzurro intenso. Anticamente noto anche come Vena Rocca, "U Peschio Du' Principe" manteneva ancora parte deiruderi di un’antica costruzione medievale probabilmente appartenuta ad un signore di quell’epoca. La sua collocazione era certamentea controllo dell’importantissima via Salaria sottostante, e non solo, lo sguardo era davvero in grado di spaziare a ridosso di una posizionecosì privilegiata. Per la via del ritorno compivamo un anello passando per il tracciato di un acquedotto fino ad intercettare il sentieroper i casolari diruti di San Martino, dove un pascolo di armenti conferiva ancora più quiete a quegli scenari. Tra i vicoli di CastelSant’Angelo giungeva la sera, le luci fredde crepuscolari inondavano d’azzurro quel mite pomeriggio di gennaio.


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