domenica 1 marzo 2015

Monte Genzana da Frattura

Dalla balconata di Frattura ammiravamo tutta la catena montuosa che segnava a Nord il confine del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazioe Molise, mentre sotto di noi brillavano le acque del meraviglioso lago di Scanno. Salivamo in direzione del Monte Genzana,cercando la via più semplice. Nella quiete degli ambienti innevati alcuni cavalli si raccoglievano tra di loro, conferendo maggioreserenità a quella visione d’insieme, che mano a mano che salivamo si perdeva sempre di più nel bianco. Un bosco diradatodi pini punteggiava i pendii della Serra dei Leardi, mostrando tutte le tonalità più scure del verde, così contrastato dal candoredella neve. La parte sommitale della montagna spegneva i dislivelli in morbidi saliscendi, dove ogni riferimento visivo eraattenuato da un manto immacolato. Sulla cima, le concrezioni di calaverna si erano liberate a modellare il senso del vento,avevano “scolpito” la stazione meteorologica con aghi e scaglie di ghiaccio, seguendo l’orientamento di fuga del Maestrale. Ipanorami si aprivano adesso anche su Sulmona e la valle del Fiume Gizio, mentre il Morrone e la Majella avevano già affermatole loro altezze, accompagnandoci in cima con la loro bellezza. 

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