domenica 29 marzo 2015

Il Santuario rupestre di Sant'Angelo a Balsorano e la Grotta delle Riconche

La grotta di Sant’Angelo si apriva nella parete rocciosa al di sopra di Balsorano, portando con sé la memoria di monaci, eremiti,briganti ed assassini. Quel luogo mostrava la suggestione del sublime come espressione divina della natura, lì si poteva entrarenella terra e pregare dal suo ventre, espiare i peccati e purificarsi nei Fuochi Comuni. In corrispondenza delle festività di SanMichele e di San Giuseppe l’accesso era consentito soltanto agli uomini, che si chiamavano tutti come fratelli, così uniti nellapurificazione della preghiera collettiva. Il priore del Santuario ci apriva con gentilezza le porte dell’ospizio adiacente, lasciandocipercorrere i corridoi ricavati tra le rocce e le pareti, il refettorio, le camere e tutti gli altri ambienti della struttura. Cisentivamo accolti e fortunati, e ascoltavamo le sue affermazioni con la promessa di tornare. Le recenti precipitazioni avevanointriso di acqua la terra, che a sua volta stillava sia nella grotta del Santuario che in quella delle Riconche, un’altra cavità pocodistante, più impervia e suggestiva, resa accessibile grazie ad un breve percorso attrezzato. Tra concrezioni naturali, e stalattiti estalagmiti mozzate durante la guerra, piccole vasche naturali raccoglievano l’acqua sacra ai giuramenti.

Nessun commento:

Posta un commento