Una
lunga scalinata saliva l’unico rilievo dell’isola, la cui cima era cinta dal
Castello di Favignana. Sul fare della sera l’ombra della montagna inghiottiva
il piccolo paese di mare, si accendevano i primi lumi dei lampioni mentre il
silenzio si perdeva all’orizzonte.Tra i rovi e gli arbusti mediterranei
giaceva per terra un vecchio cartello arrugginito che indicava la località come
zona militare, anche gli abitanti del posto ne sconsigliavano l’accesso segnalando
il castello come pericolante, ma nulla era in grado difermare la curiosità di
chi approdava nell’isola. Quasi tutti rendevano omaggio a quella piccola terra
ferma, salutando il tramonto dal suo punto più alto. La gente abitava per pochi
momenti quella vecchia fortezza spalancata, perdendosi tra scalee sale
offuscate, vecchi oggetti arrugginiti e mura deteriorate. C’era chi saliva e
chi scendeva, quell’ambiente pareva animarsi dell’ombra delle persone, che con
i loro passaggi veloci non si lasciavano individuare. Un’enorme antenna radar era
ormaiferma da molti anni. (…) Ma
purtroppo quel che si perde è la visione da vicino del superbo edificio e
soprattutto di quanto resta delle cupe celle in cui furono rinchiusi alcuni dei
più gloriosi eroi del Risorgimento. Il Forte venne edificato su unapreesistente torre di avvistamento saracena (IX secolo) da Ruggero Il il
Normanno nel XII secolo e quindi ampliato come quello di S. Giacomo nel 1498 da
Andrea Rizzo, signore di Favignana, contro gli attacchi corsari. Nel 1655 esso
fuulteriormente fortificato dagli Aragonesi. Il suo triste destino di carcere
ebbe inizio nel 1794, quando i Borboni cominciarono ad inviarvi i patrioti dei
vari moti insurrezionali in condizioni di prigionia a dir poco inumane. Dopo lo
sbarco di Garibaldi aMarsala, nel 1860, la folla che liberò gli ultimi infelici
qui rinchiusi devastò nella sua furia l'interno delle celle e ogni cosa che
potesse ricordare tanta ingiustizia. Ma la struttura dell'edificio rimase in
piedi e venne trasformata in semaforo; poianche questo andò in disuso poiché
spesso il picco montuoso è avvolto dalle nuvole ed è invisibile ai naviganti
proprio quando servirebbe di piu. Il Forte S. Caterina avrebbe potuto ora
servire alla riflessione degli italiani, ma pare che qualcosa si oppongaad una
sua destinazione di pace. (…). (Il testo riportato in corsivo è stato tratto
dal sito www.favignana.com, dove in questa pagina è riportato l’articolo
integrale).
giovedì 5 settembre 2013
Isole Egadi - Il Castello di Monte Santa Caterina a Favignana
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Non le conosco di persona, ma l'acqua in queste isole è meravigliosamente trasparente. Davvero un bel posto da visitare. Ci sono così tanti luoghi belli nell`Italia! E questi castelli abbandonati sono molto particolari, sopratutto per quelli que come me, amino prendere fotografie. Saluti, Sara
RispondiEliminaCiao Patzy, grazie che mi segui sempre. Mi mancano da scrivere ancora un paio di post sulle vacanze siciliane, sono luoghi stupendi! Un abbraccio :-)
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