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La Gola del Furlo
La gola del forulum degli antichi romani
impreziosiva il tragitto dell’antica Flaminia. Il fiume Candigliano, ormai un
placido lago artificiale, giaceva tra le moli maestose dei monti Pietralata e
Paganuccio, come a voler essere una tregua pacata tra quelle
lame affilate. La
sera segnava mano a mano il contrasto delle ombre, distinguendo su quelle
pareti definiti campi di luminosità, chissà quanti viandanti nel corso dei
secoli ne avevano ammirato la bellezza, oppure sentito l’inquietudine al
cospetto di quello
squarcio di montagna. Prima dei romani anche gli etruschi vi
scavarono una galleria, ma più piccola e corta, in grado di permettere soltanto
il passaggio di un carro, mentre quella operata sotto l’imperatore Vespasiano,
fra il 76 e il 77 d.C.,
forava per ben 38 metri la montagna. La zona risultava
frequentata anche nella preistoria: alcuni rinvenimenti risalenti tra il 1500 e
il 1300 a. C. indicavano che già nel periodo del Bronzo Medio l’essere umano si
era stabilito nelle cavità naturali
della gola, così come ci testimoniano i
rinvenimenti presso la Grotta del Grano, attualmente conservati presso il Museo
Fiorentino di Preistoria. Il Furlo è
stato protagonista di tante vicende storiche. Nei tempi più remoti il suo nome
era Saxa
Intercisa ovvero Pietra Spaccata o anche Sasso Rotto, in seguito prese
la denominazione di Pietra Forata. Il nome Furlo proviene da Forulum (Piccolo
Foro), volgarizzato poi in Forlo quindi Furlo. La conquista del Furlo da parte
dei Romani avvenne senza
difficoltà nel 295 a.C., dopo aver sbaragliato la
confederazione italica a Sentino (Sassoferrato). La zona poi fu sede di
battaglie tra Goti e Bizantini, che a turno la conquistarono e dominarono. Nel 1234,
con la conquista di Urbino da parte di Buonconte da
Montefeltro, il Furlo entrò
a far parte del territorio dei Montefeltro e nel 1631, insieme al Ducato di
Urbino, fu incorporato nello Stato Pontificio. Il 17 settembre 1860 il Furlo
passò ai Savoia e il 17 marzo 1861 entrò a far parte del Regno
d’Italia. Durante
la Prima Guerra Mondiale il Passo del Furlo fu utilizzato per il collegamento
tra Roma e il fronte. Dal 1922 vi transitò Mussolini le cui soste lo portarono
a contatto con l’albergatore Candiracci. Nel 1936 la Milizia Forestale volle
immortalare l’immagine del Duce
realizzando il famoso profilo sulla montagna. Negli anni ottanta sono state
costruite due nuove gallerie di 3391 m che da allora assorbono il traffico
della Flaminia, restituendo la Gola alla gioia dei suoi estimatori.
(Informazioni
tratte da un opuscolo informativo della Riserva Naturale Statale Gola del
Furlo).
Hai lasciato l'Abruzzo per un'altra splendida regione con dei luoghi affascinanti e ricchi di storia.
RispondiEliminaBellissimo post!
Già!! Siamo andati per lavoro in Veneto e lungo la via del ritorno siamo riusciti finalmente a visitare la Gola del Furlo, era un pò di tempo che volevamo andarci ma la distanza faceva da deterrente, fortuna che adesso ne è capitata l'occasione! L'antica Flaminia è davvero molto bella, soprattutto se percorsa in moto, lì alle gole abbiamo anche mangiato e pernottato, ottimo cibo (tartufo) e tanta tranquillità! :-)
EliminaCiao Sara! Inoltre il fascino che provocano in me questi articoli tuoi, ti dico che ti ho dato un Blog Award, e che se vuoi, puoi prenderlo in questo link:
RispondiEliminahttp://senderositalianos.blogspot.com.ar/p/premios-de-blog.html
Un grande abbraccio!
grazie!!! :-)
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