lunedì 3 giugno 2013

Il Parco delle sorgenti sulfuree del Lavino

Il fiume Lavino si muoveva nel suo letto animato dalle tante polle sorgive. Le sue tonalità turchesi si sbiancavano nel candore nei solfati, donando alla vista un meraviglioso contrasto con la vegetazione circostante. L’acqua si muoveva lentamentecontornata di ranuncoli ed ortiche, da rive di terra battuta e polverosa, pioppi, salici e piante di robinia. Uno snodo di sentieri comunicanti sfruttava piccoli ponti e passaggi sospesi, più ci inoltravamo in profondità e più ogni cosa pareva inselvatichirsi.Ritrovavo le farfalle di Fegea, le falene nere che appartenevano alla mia infanzia, riposavano adagiate sulle foglie indisturbate, come se non conoscessero l’istinto di sopravvivenza, mentre il profumo dolce dei fiori di acacia impreziosiva la percezione ditutti quei colori. L’area protetta del Parco del Lavino prende il nome dall’elemento naturalistico che lo caratterizza, ovvero le acque sulfuree del fiume omonimo in cui sono presenti solfati disciolti che danno la tipica e suggestiva colorazione azzurro-turchese ai laghetti, alle polle sorgive e ai ruscelli. Il corso d’acqua ha origine nel Vallone di Santo Spirito sul versante Nord – Nord – Ovest del massiccio montuoso della Majella; attraverso il Vallone di San Bartolomeo e il Fosso Cesano; a valledi Roccamorice, il torrente diventa Fiume Lavino; dopo pochi chilometri, all’altezza di Scafa, si versa nelle copiose acque del Pescara. Ad incrementare inoltre la sua portata contribuiscono le acque del complesso di risorgente sulfuree, situate in localitàDe Contra. Nel 1987, con la legge n. 25, la Regione Abruzzo ha istituito il Parco delle sorgenti sulfuree del Lavino. (Notizie tratte da un cartello informativo del luogo).

2 commenti:

  1. Che bello! Questo colore turquesa che assumono l´acque di alcuni fiumi e laghi, è mozzafiato. Mi è piaciuto molto il tour, come sempre Sara. Grande abbraccio!

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