domenica 23 giugno 2013

Cima delle Murelle dal Blockhaus

Le morene sommitali vestivano tutta la parte alta della Majella, conferendole un aspetto lunare e romantico, lo sguardo correvaper chilometri non trovando ostacoli, scivolando nei circhi glaciali e negli anfiteatri rocciosi, per poi risalire nei portoni diaccesso della montagna Majella. Camminavamo sulla profondità dell’antico mare di Tetide, dove nel suolo roccioso trovavamofossili di cinque milioni di anni. Il cielo sostituiva da tempo immemorabile quella materia liquida, ma ne manteneva lamemoria attraverso la fluidità delle nubi, spesso a contatto con i campi superiori e i movimenti celesti. La Cima delle Murelleinnalzava il suo filo di cresta compiendo una parabola con la sua dorsale, così isolata dagli altri rilievi era una meta pocofrequentata dagli escursionisti. I camosci trovavano nel suo ambiente isolato l’habitat perfetto dove vivere, al limitedell’uomo, troppo svantaggiato da un ambiente così severo, senza acqua e ripari, solo alcuni bivacchi artificiali davano nota diricovero, il bivacco Fusco di colore giallo, e il bivacco Pelino sulla cima di Monte Amaro, visibile in lontananza con il suo rossoacceso. Le nuvole salivano dai valloni laterali per poi farsi spegnere dal vento, quella danza così vicina al cielo racchiudevain sé il fascino assoluto di un ambiente severo, dove per ammirarlo era necessario spingersi poco oltre i limiti del deserto.

2 commenti:

  1. Quando si ha la possibilità di visitare questi luoghi in cui le travolge natura, si sentono brividi ... un silenzio profondo, ... e natura che dice "presente", sono qui! ... Un posto fantastico! Belle foto. Saluti, Sara.

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