Le morene sommitali
vestivano tutta la parte alta della Majella, conferendole un aspetto lunare e
romantico, lo sguardo correvaper chilometri non trovando ostacoli, scivolando
nei circhi glaciali e negli anfiteatri rocciosi, per poi risalire nei portoni
diaccesso della montagna Majella. Camminavamo sulla profondità dell’antico mare di Tetide,
dove nel suolo roccioso trovavamofossili di cinque milioni di anni. Il cielo
sostituiva da tempo immemorabile quella materia liquida, ma ne manteneva lamemoria attraverso la fluidità delle nubi, spesso a contatto con i campi superiori
e i movimenti celesti. La Cima delle Murelleinnalzava il suo filo di cresta
compiendo una parabola con la sua dorsale, così isolata dagli altri rilievi era
una meta pocofrequentata dagli escursionisti. I camosci trovavano nel suo
ambiente isolato l’habitat perfetto dove vivere, al limitedell’uomo, troppo
svantaggiato da un ambiente così severo, senza acqua e ripari, solo alcuni
bivacchi artificiali davano nota diricovero, il bivacco Fusco di colore
giallo, e il bivacco Pelino sulla cima di Monte Amaro, visibile in lontananza con
il suo rossoacceso. Le nuvole salivano dai valloni laterali per poi farsi spegnere
dal vento, quella danza così vicina al cielo racchiudevain sé il fascino
assoluto di un ambiente severo, dove per ammirarlo era necessario spingersi poco
oltre i limiti del deserto.
domenica 23 giugno 2013
Cima delle Murelle dal Blockhaus
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Quando si ha la possibilità di visitare questi luoghi in cui le travolge natura, si sentono brividi ... un silenzio profondo, ... e natura che dice "presente", sono qui! ... Un posto fantastico! Belle foto. Saluti, Sara.
RispondiEliminagrazie Patzy
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