domenica 27 maggio 2012

Anello di San Vittorino in mountain bike

Dalle strade principali più trafficate se ne diramavano altre secondarie quasi completamente deserte, i prati di San Vittorinosi disegnavano di percorsi avvolti di pace, talmente silenziosi da apparire isolati, e invece non era così, avevamo la calma e latranquillità a poca distanza dai centri abitati. La carrareccia tagliava enormi campi di grano, impreziositi dal rosso scarlattodei papaveri che ne punteggiavano la chioma d’oro, mentre il vento accarezzava tutto, lasciando flettere le spighe e spargendopollini e profumi. All'interno delle faggete l'ombra ci refrigerava dal caldo intenso, tutto mi appariva come nuovo, la bicicletta mi donava nuovi occhi.

2 commenti:

  1. Per guardare, gli occhi li hanno tutti, quello che è importante è imparare a "vedere". Brava!!!

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  2. grazie Paolo!! Detto da te ha molta importanza per me

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