La luminosità del giorno si amplificava del riverbero della neve, che così rasa dal vento si presentava come uno specchio al sole.La pista da fondo di Pietrattina estendeva il suo anello anche oltre Colle San Francesco: avevano battuto la pista in occasione dialcune gare per giovani sciatori fondisti, e le loro voci si udivano anche da lontano, echi spensierati che davano vita alla montagna.Quella luminosità raccoglieva i pensieri e distendeva la mente, non una nuvola oscurava gli orizzonti, tutto passava così comescorrevano le ore, senza mai perdersi: i colori giravano lungo lo spettro del tramonto, fino a flettersi semplicemente su altresfumature. La notte avrebbe portato la luna piena, così decidevamo di andarla a percorrere a Campo Felice, alla ricercaanche di un’altra luminosità. I gatti delle neve compivano gli ultimi giri, animando il sottofondo d’inquietudine. Salivamo laVolpe e scendevamo la Sagittario, mentre la luna accendeva visuali lontanissime. Quella luce rischiarata e gentile faceva fedeal sole e ne imitava il modello, rischiarava le montagne ed indicava i paesi lontani, così raccolti ed intimi lungo gliinfossamenti del buio. Mano mano che salivamo la temperatura aumentava sotto i calcoli dell’inversione termica, ma quellaquiete temperata a malapena bastava a distendermi, la giornata era stata intensa ed io mi ero stancata. Dietro la montagna alcunenuvole cominciavano a disegnarsi in riccioli di tramontana, il tempo a distanza di qualche ora sarebbe cambiato, ma noiandavamo via, a seguire finalmente il naturale corso della notte.
domenica 8 gennaio 2012
Una giornata intensa tra Campo Imperatore e Campo Felice: Pietrattina e Colle del Nibbio
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