domenica 5 settembre 2010

Pacentro e la corsa degli zingari


La prima domenica di settembre si svolge a Pacentro la corsa degli zingari, un evento molto particolare che coincide con i festeggiamenti della Madonna di Loreto. Si tratta di una corsa in montagna eseguita a piedi nudi, che prima scende per un sentiero scosceso tra le rocce affilate di Colle Ardinghi, stante di fronte al paese, e poi risale fino alla Chiesa della Madonna di Loreto, traguardo della competizione, situata al centro del piccolo borgo. I partecipanti (tutti ragazzi del posto) si sono radunati nei pressi di un’enorme roccia che prende il nome di Pietra Spaccata (un enorme masso dipinto con i colori della bandiera dell’Italia) e ai primi rintocchi della campana della piccola chiesa si sono lanciati velocemente nella competizione, sopportando il dolore di tutte le ferite procurate mano mano durante la corsa, arrivando a destinazione con i piedi sanguinanti. A scanso di equivoci per zingaro, nel dialetto arcaico di Pacentro, non si intende il nomade gitano, ma colui che cammina a piedi scalzi perché povero e così morto di fame da non possedere nulla, neppure le scarpe. Il vincitore proprio per questo, tra le tante cose che riceve, ha in premio anche un taglio di stoffa con cui confezionarsi un vestito, premio simbolico e indicativo della tradizione. Oggi lì c’era davvero tantissima gente. Ad emozionarmi è stata soprattutto la corsa degli zingarelli, gara minore che anticipava l’evento, dove a concorrere erano i bambini che seguivano un percorso a piedi nudi per le disarticolate vie del paese lastricate di basalto. Mi facevano tantissima tenerezza, perché la loro giovane età amplificava di molto l’importanza della prova che si prestavano a sostenere. Pacentro è davvero un bellissimo borgo medioevale, il suo Castello data un periodo originario che va dall’X-XI sec. A colpirmi sono state soprattutto le sue meravigliose torri quadrate, che viste da sotto tolgono decisamente il fiato. Nei momenti in cui la folla era concentrata ad assistere ai festeggiamenti ho approfittato per dare un’occhiata in giro, ed ogni cosa che vedevo mi piaceva: è un paese che merita davvero di essere visitato.

7 commenti:

  1. Come senpre Sara fai una bellissima descrizione, grazie per farci conoscere le tradizioni e i luoghi della Tua magnifica regione. Mi sarebbe piaciuto molto anche a mè correre a piedi nudi, l'ho fatto nei lontani anni della mia gioventù, andavo anche per funghi scalzo,e correvo nella ghiaia delle strade. un saluto

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  2. Ciao Maresco! Grazie a te! A me a dire il vero non è che tanto mi ispira correre a piedi nudi in montagna... ma davvero ci andavi a funghi così?

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  3. ciao! Conosco benissimo la tradizionale corsa di Pacentro perché ho conosciuto una ragazza del posto che me ne ha parlato, anni addietro, in maniera entusiastica. Soprattutto si è soffermata sulla parte "spericolata" della corsa, a tutta velocità, lungo la parte scoscesa della montagna...

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  4. ciao! anch'io ho notato il grande entusiasmo con cui celebrano il rito, sentono molto questa festa... e poi ammazza quanto corrono!!!
    :-)

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  5. Cara Sara Prima di fare scarpe facevo il contadino. Non solo andavo scalzo in bosco, ma facevamo gare fra amici dove era stato tagliato il grano. Avevo dei calli ai piadi che sembravano suola. Bè tempi lontani. Ti dirò che ancora quando posso, nel sentiero che ho costruito nel mio podere vado scalzo, e credimi e una goduria, prima però lo spazzo......
    un saluto

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  6. hola!!domenica ho ricevuto un invito del tutto inaspettato x un caffè a Pacentro e fortunatamente avavo la macchinafotografica. Vorrei mandarti le foto che ho fatto domenica perchè siano un bel ricordo per tutti quelli che ci sono stati!però sono poco pratico di ''diari virtuali''!!!come posso fartele avere?...Fabio!!

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  7. http://www.facebook.com/profile.php?id=100001112200148

    Un componente del direttivo dell'Associazione

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