E' un posto molto molto bello, curato, elevato sul fiume a scopo della sua originaria funzione.
Che fosse proprietà privata ce ne siamo accorte dopo sia perchè la segnalazione del divieto d'accesso era posto alla fine del percorso, e sia perchè non c'erano recinzioni a delineare l'inaccessibile. A fare la guardia non c'erano cani, ma asini. Il primo c'è venuto incontro quasi festoso, felice di vedere la forma umana, se poteva avrebbe scodinzolato. Gli altri due, invece, ragliavano ferocemente, erano evidenti asini da guardia.
Poco più avanti del mulino deviamo in direzione di una chiesa sconsacrata: Santa Maria della Vittoria, ormai un rudere sventrato, sorge sui resti di un antico tempio romano dedicato a Giove. Già altre volte sono stata lì, e ogni volta ho avuto sempre
una brutta sensazione, mi inquieta. Riprendiamo il sentiero che costeggia il fiume Aterno in direzione di Tione. Il tempo che ci vuole da Campana a Tione – senza soste – è di due ore e mezza
circa. Tornate al punto di partenza visitiamo anche il piccolo paesino di Campana.
Con nessuna attività commerciale e qualche comignolo acceso, vantava di molta tranquillità.
Che pace lì, non c'era nessuno in giro per quelle strade. Solo noi ed una gatta maculata che ci seguiva in cerca di carezze. (Tutti i gatti a tre colori sono femmine).
giovedì 31 dicembre 2009
Valle dell'Aterno da Campana
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lunedì 28 dicembre 2009
Dall'Anfiteatro di Amiterno a Monte Rua BIS per Colle Rubino fino alla Rocca di San Marco
Riprendiamo il discorso su Monte Rua. Il sentiero fatto oggi inizia sempre dal punto indicato sulla carta, ma invece di seguire
la traccia dell'altro ieri decidiamo di intraprendere una mulattiera che dritta dritta porta su Colle Rubino (887 m), questo anche per evitare le continue pozze di fango dell'altro percorso.
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sabato 26 dicembre 2009
Dall'Anfiteatro di Amiterno a Monte Rua
Oggi abbiamo ripiegato su di un sentiero semplice reso però difficile da noi. Di solito quando propongo Monte Rua quasi mi sputano addosso, perchè in sé per sé non ha nulla di esaltante, ma: la neve s'è squagliata tutta (e siamo tutti depressi perchè non si può andare a sciare), il tempo è una schifezza perchè può piovere da un momento all'altro, e il cenone di Natale è ancora in fase di digestione. Quindi tutti d'accordo.
Non essendoci segni, continuiamo sempre sulla carrareccia. Superato un rifugio (906 m) continuiamo a percorrerla, giungendo su di una piccola altura che scopriva, ruotando da
sinistra verso destra, i paesi di Basanello, Teora, Colli, Barete, Pizzoli, Marruci e Arischia. Il nostro errore è stato quello di prendere di petto la montagna nel momento sbagliato.
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domenica 20 dicembre 2009
Da Campo Felice a Valle dell'Azzocchio
Fare sci da fondo-escursionismo con gli sci da fondo-pista (degli anni '80) non è da tutti. Come prima esperienza di fondo in generale poi è ancora da meno. E' stato molto difficoltoso sfangare la neve con quei pezzi di legno lunghi e soittili (5 cm appena), si cerca sempre l'equilibrio e i muscoli sono contratti di continuo, sia in salita che in discesa.
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domenica 13 dicembre 2009
Monte San Rocco da Prato Capito per il bosco di Cerasolo
Da Campo Felice, continuando a percorrere la strada, siamo arrivati al Valico della Chiesola (1610 m). Poco dopo il cartello, sulla sinistra, c'è l'accesso a Prato Capito (1587 m): il nostro sentiero inizia da qui. Si può tranquillamente lasciare l'auto nello spiazzo da dove inizia il percorso.


Finalmente l'inverno si è deciso a venire da noi. Sta nevicando basso. La prossima volta che andremo in montagna credo che sarà proprio con gli sci da fondo. Anche se aspettavo tanto la neve, ho un pò nostalgia della stagione passata.
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venerdì 11 dicembre 2009
Castello di Bominaco
Ormai scalpito. Oggi nessuno vuole andare in montagna, e io da sola non mi sento all'altezza di correre rischi. Ma stare dentro casa con una giornata di sole mi fa soffrire. Non riesco a starci, ho bisogno di aria incontaminata, di natura, di purezza visiva. Questa poi è l'ultima buona giornata prima della neve, così indicano le previsioni... E ogni lasciata è persa. Non riesco più a ragionare in funzione del domani: senza forzature questo disegno si è allontanato dalla mia forma mentale: o è oggi o non esiste. Mentre pensavo questo focalizzavo mentalmente le rovine del Castello di Bominaco... (distrutto non dal terremoto ma da Braccio da
Montone). Decido di andare lì perchè è facilmente raggiungibile, e alla portata di tutti. E poi era da un po' che volevo vedere quali fossero le attuali condizioni dell'oratorio e della chiesa, anche se mi avevano detto che non c'erano stati danni. E' stato un sollievo vedere quel posto integro.


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martedì 8 dicembre 2009
Lago della Duchessa dalla Val di Fua
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