Tra agrumeti e fichi d’India risalivamo la strada che
costeggiava la Fiumara dell’Allaro, quel bacino così ampio rendeva l’idea delpotenziale straordinario della Natura, dove un costante equilibrio di quiete
poteva divenire d’un tratto il suo opposto. Lì era facilecontemplare il
Sublime, e non mi sorprendeva che in quelle prossimità vi fosse un eremo, i
Santi sapevano sempre molto bene dove guardareper trovare quel dialogo interiore
mirato all’essenza dell’energia universale. L’Eremo di Sant’Ilarione era
abitato, ci accoglievano leraccomandazioni di Padre Frederic volte al
silenzio, alla preghiera e alla condivisione, incise sul legno di un cartello fuori
la porta. Lapiccola chiesa raccoglieva uno spazio sacro e vissuto, dagli
affreschi sbiaditi e l’odore di cera. La mia attenzione veniva rapita da un
intaglioligneo del XVII secolo sull’Immacolata Concezione che mi ricordava
molto la Madonna di Guadalupe, Donna dell’Apocalisse contornata dauna mandorla
di raggi dorati squarcianti le nubi. Poco distanti vi erano le cascate di San
Nicola, il refrigerio dell’acqua in quella giornata cosìcalda e assolata ci
donava il piacere di un enorme beneficio.
venerdì 7 giugno 2019
L'Eremo di Sant'Ilarione nella Fiumara dell'Allaro da Caulonia Marina - Calabria
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