La cresta del
Monte Forcone si affacciava sulla riserva integrale del Ferroio di Scanno, sul
fitto di boschi e radure lontane. L’ariafredda si scaldava al sole di
dicembre, apparivano le prime fioriture di ellebori verdi, tra i muschi e le
foglie seccheincastonate di brina. Salivamo con alle nostre spalle il Monte
Amaro di Opi ed in lontananza gli ultimi specchi d’acqua del Lagodi Barrea. Le
parti rocciose di tanto in tanto concedevano la presenza distaccata di qualche
camoscio e residui di neve nelle
zone d’ombra, mentre l'inverno appariva lontano.
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